Cagliari, rivolta dei commercianti contro il piano acustico del Comune: “Gravissimo danno economico, pronti al ricorso al Tar”. Il Governo chiede la riapertura dei locali all’aperto strozzati dalla crisi e il Comune taglia i tavolini e gli orari: esplode la protesta con la Confcommercio pronta ad andare in tribunale contro la vittoria dei residenti, vince il diritto al riposo contro quello al lavoro. Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio, attacca: “Il piano di risanamento acustico approvato dal Comune è vecchio, è un gravissimo danno per tutte le nostre attività. Meno tavolini e riduzione dell’orario di lavoro dalle tre all’una penalizzano il lavoro di tanti locali. Ma il Comune ha approvato un piano di cinque anni fa realizzato quando neppure esisteva il Corso pedonale. Siamo convinti che i problemi della malamovida siano dettati da atteggiamenti abusivi di certe attività e dal disagio giovanile che non si risolve certo con queste misure. Il risultato sarà un danno economico e occupazionale. Stiamo valutando un ricorso al Tar”. Ma all’orizzonte, intanto, c’è anche il coprifuoco imposto ancora dal nuovo decreto del governo Draghi.
“In un periodo in cui si parla di riaperture privilegiando soprattutto gli spazi all’aperto- continua Emanuele Frongia- di certo non ci aspettavamo che venisse fatta questa scelta che penalizza e mette ancora di più in ginocchio i titolari dei locali cagliaritani, avvantaggiando quelli dei Comuni limitrofi che magari possono godere di regole meno ferree. Le interlocuzioni con la giunta Zedda e con la giunta Truzzu non hanno portato i risultati sperati, per questo ci siamo rivolti ai nostri legali”.










