Mancano quattro giorni a quello che ha tutta l’aria di un ultimatum imposto dai sindacati all’assessore regionale della Sanità Bartolazzi: o si trova una soluzione per la disastrosa situazione del Brotzu di Cagliari, con medici in fuga, pazienti buttati nelle barelle in mezzo ai corridoi e tempi di attesa ingestibili, oppure sarà sciopero. Alternative non ce ne sono: tempo non ce n’è più, pazienza neanche. E dunque o arrivano soluzioni o arriverà lo sciopero.
Lo scontro fra i sindacati, in particolare la Cgil, e Bartolazzi, è ad altissima tensione. Da una parte l’assessore che continua a parlare di confronti proficui e soluzioni a portata di mano, dall’altra il sindacato che lo smentisce su tutta la linea.
“Forse l’assessore non ha avuto modo di leggere il documento della prefettura, che certifica il fallimento del tentativo di conciliazione, altrimenti non si capisce come possa parlare di sereno confronto, non tenendo conto dello stato di agitazione che resta e del fatto che quanto affermato dal dirigente del suo assessorato nel corso della riunione non è stato soddisfacente rispetto alle richieste avanzate”: ha detto e ribadito così il segretario della Fp Cgil di Cagliari Nicola Cabras, chiedendo “fatti concreti e non parole, soprattutto quando arrivano a commento di una conciliazione fallita”.
In ogni caso, conclude il sindacato, “la Fp Cgil di Cagliari confida in una presa di coscienza del reale livello di conflittualità insito in uno stato di agitazione e auspica che la vertenza si risolva il 18 ottobre con soluzioni e proposte fattive da parte di Bartolazzi”.










