di Arturo Maullu
E’ venuto a mancare oggi un caro amico, un grande uomo, una istituzione nella Facoltà di Medicina a Cagliari che ha retto per circa vent’anni e per diversi anni presidente della Conferenza permanente dei presidi di medicina, Angelo Balestrieri.
Con lui tante battaglie per far correggere al legislatore la legge 517/99 mirate soprattutto a mantenere all’Università la formazione di una classe medica e personale sanitario all’altezza dei tempi. Una battaglia combattuta praticamente con il solo sostegno del nostro sindacato oltre alla conferenza dei presidi.
Tanti convegni svolti in diverse università per illustrare le gravi lacune della legge in particolare sulla formazione che veniva negata dalla neppure troppo strisciante “ospedalizzazione” dell’attività del personale mirata soprattutto all’assistenza, col rischio conseguente di rendere residuali i compiti istituzionali della didattica e della ricerca.
Il tempo ci ha dato ragione e le cosiddette AOU ormai sono semplici succursali del SSN.
Angelo Balestrieri era anche un grande studioso e collezionista di paleontologia e mineralogia, altra passione che ci accomunava, quante uscite fatte insieme ad altri amici, alcuni dei quali ci hanno lasciato da tempo, nelle varie miniere, cave o anche semplici scavi dai quali usciva qualcosa d’interessante, riusciva sempre ad avere notizie per tempo perché aveva amici dappertutto.
Credo che le sue collezioni da sole, se esposte, possano fare davvero invidia a qualunque museo non solo italiano.
Un’altra passione che ci accomunava era la botanica, avevamo progettato di creare nel costone della ex Clinica Aresu un percorso dedicato alle piante medicinali, sarebbe stata l’unica Facoltà di Medicina in Italia ad avere un simile gioiello, la forestale ci donò centinaia di piante da mettere a dimora in modo da creare il microclima adatta per impiantare poi le piante e erbe medicinali che l’Orto Botanico dell’Università ci aveva già messo da parte.
Il progetto non andò in porto perché dopo pochi anni già si cominciò ad ipotizzare il trasferimento a Monserrato e difatti così fù, ma qualcosa è rimasto anche in Clinica Aresu, per esempio quel Grosso ginepro in mezzo al piazzale, che sembra secolare l’ho messo a dimora io nel 1985 dopo averlo tenuto in vaso come albero di natale per circa una decina d’anni, in tutto avrà meno di 50 anni.
Angelo amava anche le piante da frutto, ricordo che aveva portato dal suo paese, di cui fu anche sindaco, Pescopagano, delle piante di prugne settembrine di cui mi diede gli innesti, difatti che ho ancora 6 in produzione, ma anche melagrane enormi, roba mai vista prima in Sardegna.
Altra passione era la pesca in fiume o lago, gli avevo rinnovato la licenza di pesca chissà quante volte e tante altre volte ancora siamo stati a pesca assieme; il suo “piatto” preferito quando si andava fuori, che fosse a pesca, minerali , fossili era sempre lo stesso, insalata di cipolle crude di tropea, fagioli e tonno o sgombri in scattola.
Stava male da diverso tempo e sapeva di avere poco ancora da vivere, ciò nonostante sino alla fine è rimasto allegro e sorridente, come sempre, anzi, non faceva che ripetermi..vedrai questa primavera che viene andiamo a Osilo e scaviamo tante di quelle ametiste che manco t’immagini !….
Se San Pietro lo metterà a scegliere tra Paradiso, purgatorio o miniera sono più che certo che sceglierebbe miniera !.
R.I.P. Angelo..













