“Non diffamò Striscia La Notizia”, assolto Giovanni Panunzio

Il fondatore dell’Osservatorio Antiplagio assolto con formula piena dal Tribunale di Cagliari.


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Assolto perché il fatto non costituisce reato. Giovanni Panunzio, fondatore dell’Osservatorio Antiplagio, era stato accusato di aver diffamato Antonio Ricci, autore del programma Striscia La notizia, in onda su Canale 5. Panunzio originario di Senigallia, ma sardo d’azione è stato assolto con formula piena venerdì 13 gennaio dal  Giudice monocratico del Tribunale di  Cagliari, Andrea Deidda.

Si arriva così all’epilogo di un processo penale durato un anno. Queste le frasi incriminate <<La trasmissione Striscia si dimentica di denunciare i ciarlatani  appartenenti alla sua parrocchia, pubblicizzati in ben 200 pagine di  teletext di Mediaset. Non è azzardato affermare che parte dei compensi  degli autori e conduttori di Striscia la Notizia deriva dai proventi dei  edicenti maghi” (comunicato ripreso e diffuso da altri siti internet),  offendeva la reputazione di Antonio Ricci (autore e ideatore della  citata trasmissione televisiva), con attribuzione di fatti determinati.  In data successiva e prossima al 27 maggio 2010 >> 

“Il provvedimento di assoluzione fa seguito ad altri pronunciamenti  favorevoli a Panunzio, difeso dall’avv. Demetrio Delfino, già intervenuti in procedimenti analoghi- si legge in una nota dell’Osservatorio Antiplagio-. Durante le udienze dibattimentali, protrattesi per oltre un anno, è  stata prodotta una mole enorme di documenti che insieme all’audizione di  testimoni, tra cui lo stesso Antonio Ricci, assistito dall’avv.  Salvatore Pino, hanno ampiamente supportato il verdetto di assoluzione,  tecnicamente corretto e conforme alla amplissima attività istruttoria  compiuta. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. 

Il comitato di volontariato “Osservatorio Antiplagio” continuerà dunque  ad operare nella sua attività di monitoraggio delle pubblicità occulte o  ingannevoli e, in particolare, a tutela dei minori contro gli abusi dei  “media”. 


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