“Cagliari, non c’è solo il Covid: i malati di cancro e altre patologie hanno il diritto di essere curati”

“La riconversione dei reparti del Santissima Trinità per poter gestire i pazienti positivi al COVID-19, vede gli altri ammalati privati di poter essere curati. Questo non è accettabile, il cancro e le altre patologie non vanno in vacanza”. Lo afferma Gianfranco Angioni, segretario regionale della Usb Sanità


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“La riconversione dei reparti del Santissima Trinità per poter gestire i pazienti positivi al COVID-19, vede gli altri ammalati privati di poter essere curati. Questo non è accettabile, il cancro e le altre patologie non vanno in vacanza”. Lo afferma Gianfranco Angioni, segretario regionale della Usb Sanità che contesta l’attuale gestione sanitaria e chiede opportuni e importanti correttivi: ” Questa riorganizzazione mette anche a nudo la disastrosa situazione sanitaria pubblica e territoriale, negli anni depauperata di interi servizi assistenziali . Nell’area metropolitana di Cagliari a pagarne le conseguenze saranno come al solito L’ARNAS Brotzu e il Policlinico Universitario di Monserrato. Gli Operatori ( Infermieri, Oss, Operatori tecnici, etc. ) con professionalità e enorme sacrificio vivono in prima linea le inadeguatezze gestionali di un Sistema Sanitario Regionale sempre più allo stremo. Nei Pronto Soccorso e in tutte le altre Unità Operative, in particolar modo nei reparti di medicina, ostetricia e ginecologia non di meno in quelli chirurgici, oncologici ed ematologici, le dinamiche organizzative stanno mettendo a dura prova lo stato psicofisico di tutti gli operatori. I reparti di degenza sono saturi di pazienti, ancora una volta ci chiediamo: come si può pretendere di poter garantire cure dignitose e umane in situazioni così critiche”.

Per l’USB SANITÀ non ci sono dubbi: “Ci sono patologie che hanno rapide e nefaste evoluzioni, i malati devono essere immediatamente curati. Bisogna riaprire quello che è stato scelleratamente smantellato in questi anni, ci saranno tempi e luoghi per ravvisare le responsabilità però adesso ci deve essere una condivisione di intenti, per questo chiediamo di riaprire subito l’ospedale San Giovanni di Dio . In tempi rapidi oltre 200 posti letto si possono rendere immediatamente disponibili per far fronte a questa emergenza. Mancano infermieri e OSS? Previa verifica di non positività al virus e costante monitoraggio, si permetta il rientro al personale sospeso. Numerosi Operatori hanno già fatto la prima dose di vaccino, ma non viene autorizzato il loro rientro. Riteniamo assurdo che in piena fase Pandemica gli Operatori siano stati messi al fronte a combattere con armi spuntate pagando un prezzo altissimo anche per i numerosissimi contagi, adesso invece vengono addirittura sospesi senza stipendio. Sollecitiamo inoltre le istituzioni a dare risposte celeri al fine di comprendere quali siano le prospettive future sia operative che economiche, in considerazione che a tutt’oggi ai lavoratori della Sanità non viene riconosciuto il pagamento dei festivi infrasettimanali e la maggior parte dei professionisti non si sono visti ancora riconoscere il Bonus COVID-19, quest’ultimo annunciato in pompa magna ad Ottobre 2020”, conclude il segretario regionale della Usb Sanità.


In questo articolo: