In via Roma, tra alberi che non dovranno più essere piantati, basoli da rimettere e ruspe che si muovono a volte con la rapidità di un elefante la situazione è tragica. In viale Trieste non è da meno e, spostandoci ancora più a est, nemmeno in viale Sant’Avendrace c’è chi che esultare. Cagliari è una città, se non bloccata, quanto meno rallentata dai cantieri iniziati dalla Giunta Truzzu. Che, però, anche politicamente parlando, rappresenta il passato. Ora è tornato Massimo Zedda e l’assessore al Traffico è Yuri Marcialis. Una scelta “politica”, quella che ha portato alla nomina dell’esponente del Pd. E i grattacapi ci sono già in quello che, forse, è un settore oggi ancora più difficile da gestire rispetto anche alle Politiche Sociali o all’Ambiente, cioè ai rifiuti. L’inquinamento ha raggiunto livelli mai registrati prima in una città che affaccia sul mare, colpa del traffico che ogni giorno finisce ko: “Per cinque anni in città ci sono stati troppi rallentamenti”. Via Roma è il nodo principale: “Lì interverremo nel più breve tempo possibile per la viabilità”. Servono metri di asfalto in più per reggere il carico di macchine e scooter in arrivo dall’hinterland o che, viceversa, devono lasciare Cagliari.
E la soluzione, in attesa della fine di lavori che non possono essere certo interrotti, è di emergenza: “Divideremo i cantieri in modo che le strade non restino più bloccate per troppo tempo. Basta una migliore organizzazione per evitare blocchi troppo lunghi, sia al centro che in periferia, per ridare la garanzia di mobilità ai cittadini, ai turisti e anche a chi arriva, ogni giorno, dal resto della Sardegna”. La città sta cambiando volto in più punti ma il rischio è che, a restyling terminati, ci sia un gravissimo e vastissimo deserto economico: “Con un’organizzazione continua e legata tra i vari assessorati faremo in modo che i lavori, che possono creare un vantaggio, possano continuare a creare svantaggi alla popolazione”.








