Calze, mutande, magliette, gonne, pantaloni e anche fiori. Fuori dal mercato civico di San Benedetto, tra gli storici bancarellari – tutti regolari – la merce “in vetrina” è sempre la stessa. Ma è il giro d’affari a essere crollato, soprattutto negli ultimi anni. “C’è crisi”, ecco la frase-mantra che riecheggia anche tra i quattro lati esterni della struttura. Tre sono, da decenni, la “casa” delle bancarelle. Tutte all’aperto: il progetto, che ormai ha mezzo secolo buono, di creare delle file di box fissi – pensato dal Comune – è ancora dentro un cassetto a prendere polvere. “Ormai è antistorico”, questo il coro dei commercianti. Che, però, lanciano un’idea decisamente rivoluzionaria. “Una maxi area pedonale fuori dal mercato”. Tradotto: addio alle auto parcheggiate a spina di pesce, spazio solo per chi cammina. Magari, potenziando il trasporto pubblico con un bus navetta dedicato.
“L’anello esterno del mercato deve diventare pedonale, le macchine non devono entrare. Così, molti nuovi venditori possono trovare spazio, proponendo artigianato sardo e giocattoli”, dice Giovanni Fadda, 34 anni trascorsi a vendere intimo in una delle bancarelle. “Nel rione ci sono tanti anziani, per fargli fare la spesa in modo più sicuro si deve rendere pedonale l’area. Ci sono già i multipiano, che però essendo gestiti da un privato funzionano male”, afferma lo storico fioraio del mercato, Gianluca Murru. Crisi nera e modalità “coltello tra i denti” per Enzo Zuddas. “I centri commerciali sono troppo forti, con i box fissi esterni potremmo lavorare anche il pomeriggio, senza montare e smontare ogni giorno. Affari in calo del 50 per cento”. Altro venditore esterno, da 22 anni, Alberto Piras. “Prima si lavoricchiava, oggi non si riesce a campare. No ai box fissi, sarebbe la morte. Sì a nuovi banchi attrezzati, anche con tende. Il Comune crei un servizio navetta dedicato, così la zona può tornare a vivere”.











