Malamovida e schiamazzi notturni: nessun risarcimento dal Comune ai residenti della Marina. La decisione è del Ter. I giudici hanno rigettato un ricorso avanzato da Marco Marini, Maria Laura Ferru, Enrico Marras, Maria Ester Cosentino, Stefano Marongiu (difesi dall’avvocato Silvana Congiu), tutti proprietari di appartamenti, nel quartiere della Marina, fra via Savoia, piazzetta Savoia, via Dettori e le scalette Santa Teresa.
Avevano chiesto al Comune “misure necessarie ed indifferibili per la salvaguardia della loro salute ed il ripristino della quiete pubblica nel rione”, il Comune (dopo un precedente ko al Tar) aveva emesso un’ordinanza nel maggio 2015. Ma secondo i residenti la misura non aveva ottenuto risultati e hanno pertanto chiesto i danni all’amministrazione comunale.
Ma i giudici hanno dato ragione al Comune e torto agli abitanti che non hanno “provato i pregiudizi non patrimoniali sofferti, neppure essendo identificabile un chiaro arco temporale nel quale essi si sarebbero integrati” e perché il Comune aveva già eseguito gli ordini del Tar emettendo l’ordinanza del 2015, alla quale i residenti non si sono opposti. “Né”, aggiungono i giudici amministrativi, “risulta siano state impugnate le successive ordinanze con le quali il Comune ha dettato regole per ridurre le problematiche acustiche e in generale il degrado urbano dei quartieri storici e di altre zone della città, molto frequentate, soprattutto nel periodo estivo, da residenti e turisti, con la limitazione degli orari delle attività musicali, con divieti di vendita e detenzione di bevande alcoliche in contenitori di vetro e dopo certe ore, con la previsioni di sanzioni pecuniarie nel caso di inosservanza, ed ha incrementato l’attività di vigilanza da parte della Polizia Municipale”.
Il Tar ha anche ricordato che il Comune ha approvato il Piano di Classificazione Acustica per “tutelare il territorio dagli effetti causati dall’inquinamento acustico, ed ha adottato in via preliminare, il Piano di Risanamento Acustico, avviando la fase di pubblicazione e consultazione pubblica per la raccolta delle osservazioni da parte dei soggetti interessati per apportare modifiche o correttivi al piano medesimo prima della sua operatività”.