La salma di un paziente morto al Brotzu? Prima di essere toccata dall’agenzia funebre di turno o prima che parenti e conoscenti del defunto possano omaggiarla per l’ultima volta bisogna attendere le verifiche del medico necroscopo. Capita solo nel più grosso ospedale sardo, Casteddu Online si era già occupata del caso a ottobre 2023 (QUI la notizia). Dai vertici dell’ospedale avevano confermato la nuova modalità, assicurando che “ci stiamo dando da fare per trovare una soluzione che soddisfi tutti”. Sinora, però, nulla è cambiato. Prova ne è l’odissea vissuta da Corrado Sanna, 53enne di Pirri. Sua mamma, Maria Pia Carboni, ottantotto anni, è morta ieri all’ospedale: “Il medico necroscopo è arrivato dopo quasi trenta or per visitarla e svolgere tutti gli accertamenti, nel frattempo il corpo di mamma si è gonfiato e c’è una puzza insopportabile. Ho dovuto chiedere all’agenzia funebre di provvedere a chiudere la bara”, racconta l’uomo. “Purtroppo, così, gli altri parenti e i conoscenti di mamma non potranno vederla per l’ultima volta, prima della celebrazione del funerale. Tutto ciò è molto doloroso”.
A differenza di altri parenti di defunti, Sanna ha subito compreso che si tratta di una regola dell’ospedale e non di una volontà dell’agenzia funebre di turno. Rispetto al passato, infatti, la salma non può nemmeno essere vestita se, prima, non ha passato i controlli medici. “È una situazione che crea molta sofferenza, a me e a tutti quelli che hanno perso un caro. So che solo al Brotzu vige questa regola, chiedo che venga cambiata per evitare che altri possano soffrire”.








