Positivo al Coronavirus e ricoverato per tre settimane al Santissima Trinità di Cagliari. E, poi, “abbandonato, senza visite di controllo per oltre un anno”. A raccontare l’odissea che ha vissuto e che, in parte, sta ancora vivendo, è Marco Milesi. Trentasette anni, cagliaritano, lavoratore in un call center “dove erano stati trovati molti casi di positività”, risulta positivo “a fine marzo 2020. Sono stato ricoverato nel reparto di Pneumologia sino al diciassette aprile, in terapia semi intensiva”. Poi, la fine dell’incubo Covid ma l’entrata in un nuovo tunnel: “Quello delle dimenticanze da parte del mondo della sanità. I medici mi avevano detto che mi avrebbero richiamato entro giugno per fare le visite di controllo”, racconta Milesi. I mesi passano ma il suo cellulare non squilla mai: “Così, a novembre, ho riprovato, ma nulla”. I controlli medici post Covid, per Milesi, “sono importanti. Sono un ex positivo al Coronavirus, ho il diritto di conoscere, a distanza di mesi, il mio esatto stato di salute”. Il 37enne decide “di scrivere direttamente una email ad un primario del Santissima Trinità”. La riposta? “L’ho ricevuta dal Binaghi, il 22 aprile scorso. Mi hanno comunicato che erano impegnati con un trasferimento, li ho dovuti ricontattare dopo venti giorni”. E, settimana dopo settimana, la situazione finalmente si sblocca.
Oggi Marco Milesi è al Binaghi, ma il peggio non è comunque totalmente passato: “Visita post Covid dopo oltre un anno. Mi hanno chiesto l’impegnativa, ho risposto che le visite doveva farmele qualcuno al Santissima Trinità dopo la dimissione, ma il foglio risulta scaduto. Mi hanno spedito a pagare il ticket, ma il ministro Speranza non aveva detto che le visite post Covid sarebbero state gratuite per due anni? Ho pagato 46,15 euro per una Tac, l’infermiere ha riconosciuto che dovrei essere esente, ma mi ha detto di prendermela con la dottoressa che non mi ha messo il codice dell’esenzione. Ho anche pagato 43,90 euro per una spirometria, e le visite non sono ancora finite. Ma è questa la buona sanità?”, chiosa, polemicamente, Milesi.













