È stato un’addio straziante e pieno di dolore quello a Fabio Piga, l’ex carabiniere trentaseienne ucciso lo scorso weekend al Donegal di via Caprera a Cagliari con una coltellata al cuore sferrata dal 19enne Yari Fa. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di Sant’Elia dall’arcivescovo Giuseppe Baturi. C’erano tanti cittadini, in primis i residenti di Sant’Elia, rione nel quale vivono i genitori di Fabio: il papà Gianmario, carabiniere in pensione, è molto apprezzato e stimato anche nel quartiere. Un corteo, a piedi, è partito da piazza Pigafetta mezz’ora prima dell’inizio del funerale. Al primo banco, insieme ai genitori di Fabio, anche la fidanzata Silvia Perra, e i suoi genitori. Lacrime e ancora sgomento per la morte dell’ex carabiniere, da tutti ricordato come “il gigante buono”. Durante la celebrazione ha regnato il silenzio. Poi, all’uscita del feretro, due mega mazzi di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo e, in parallelo, c’è stato un lungo applauso, durato sino a quando la bara non è stata riposizionata dentro l’auto per l’ultimo viaggio, sino al cimitero cagliaritano di San Michele. La scalinata della chiesa di Sant’Elia è stata ancora una volta, purtroppo, popolata da persone di tutte le età per il saluto, straziante, all’ennesimo giovane strappato troppo presto alla vita in modo tragico.
“Ciao gigante buono, ora proteggi la tua famiglia, la tua fidanzata e tutti noi da lassù”, questo il messaggio recapitato, a voce bassa, a Fabio Piga: l’amico di tutti, sempre pronto alla battuta e allo scherzo e rigorosissimo e serio sul lavoro, quello da responsabile della sicurezza in una grande azienda del sud della Sardegna. Oggi, in tanti, continuano a non darsi pace per la sua tragica morte. “Con lui sono stata felcie, ci siamo amati tanto e avevamo tanti progetti da portare avanti”, ha detto, in un commosso saluto al suo amato, Silvia Perra.









