“I chioschi all’aperto chiusi, roba da matti”. No, a dirlo non è un fan degli spritz o il titolare di un baretto. La frase è stata detta da Sergio Marracini, direttore sanitario dei tre Covid hospital cagliaritani, medico igienista specializzato in epidemiologia e medicina preventiva, che da oltre un anno si trova in trincea a combattere il Coronavirus, tra pazienti ricoverati e, purtroppo, in alcuni casi, morti. Con la zona arancione le restrizioni per i tavolini riguardano anche i chioschi all’aperto: ““Roba da matti, è contro ogni regola e nozione di epidemiologia e profilassi delle malattie infettive a trasmissione per via aerea”, tuona Marracini. Che continua a confermare, quindi, la linea del “meglio all’aperto che al chiuso”, dopo essersi scagliato più volte contro alcune regole che portano a stare tutti chiusi in casa, in spazi non arieggiati. E Marracini lo dice in modo sin troppo chiaro che il divieto di poter bere un caffè o mangiare una pasta in un chiosco all’aperto è sbagliato. E lo fa con un parallelismo “scolastico”. Meglio, universitario.
“Se si presentasse uno studente all’esame di igiene e alla mia domanda se in corso di pandemia da malattia infettiva a trasmissione per via aerea si possa consentire un aperitivo in un chiosco all’aperto in spiaggia, seduto a un tavolino, mi rispondesse di no, lo boccerei senza possibilità di recupero nonostante fosse preparatissimo sulla composizione di un intero Dna virale”.











