Cagliari, una tranquilla serata tra amiche si è trasformata in un incubo per Ornella Obina, vittima di un incidente che ha dell’assurdo, avvenuto all’interno di un locale della città sabato scorso. La donna ha raccontato quanto accaduto attraverso una testimonianza diretta, che evidenzia non solo la violenza dell’impatto, ma anche le gravi conseguenze fisiche e psicologiche che sta affrontando. “Sono entrata per cenare,” racconta Obina, “una volta seduta, il cameriere ci porta il menù. Non faccio neanche in tempo a togliermi la giacca, che sento un colpo fortissimo in testa e nella schiena. Ho urlato per lo spavento e il dolore, non capivo cosa fosse successo. Sentivo solo la mia amica gridare: ‘La porta! La porta! La porta!”. Stando al suo racconto, la porta del bagno si sarebbe improvvisamente staccata, piombandole addosso con violenza. “Ero sotto shock, stordita. Sono rimasta qualche secondo con la porta schiacciata addosso, finché la mia amica e una signora del tavolo di fronte, un’infermiera, non sono intervenute per sollevarla. Mi hanno liberata e prestato i primi soccorsi. L’infermiera ha anche chiamato l’ambulanza e mi ha tenuta sveglia per evitare che perdessi conoscenza. Per qualche secondo, tutto mi si è annebbiato”. Trasportata al pronto soccorso, Obina è rimasta in osservazione per l’intera notte. “Ho fatto TAC e raggi, fortunatamente negativi”. “Ora, a distanza di giorni, continuo a stare male: febbre notturna, forti ronzii e formicolii alla testa, dolori a testa, schiena, collo, spalla e braccio fino alla mano. Soffro di capogiri e tachicardia. Non sopporto i rumori forti e mi spavento per qualsiasi cosa. Sono ancora sotto shock”. A destare particolare indignazione è stata la reazione – o meglio, l’assenza di reazione – da parte del locale. “Si sono fatti sentire solo domenica. Il giorno dell’incidente, nessuno si è preoccupato di soccorrermi, dicevano che dovevano lavorare”. Un evento traumatico che si somma a un altro grave episodio vissuto dalla donna esattamente un anno fa: ad aprile del 2024, infatti, Obina – in quel caso alla guida della sua Vespa per consegne a domicilio – era stata investita in via Roma, scaraventata a terra dall’apertura improvvisa dello sportello di un’auto.










