Sciopero al Lirico. I sindacati hanno annunciato per mercoledì 19 luglio una giornata di astensione dal lavoro. L’azienda nei guai perché rischia di saltare quella che è stata definita una “serata d’eccezione. Quella con il Concerto di gala dei vincitori della IV edizione del Concorso di Canto Lirico Virtuale SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins, intitolato Grandi voci del futuro.
Alla guida di Orchestra e Coro, ritorna Beatrice Venezi una delle giovani rivelazioni della scena internazionale, reduce dal grande successo di pubblico della recentissima Traviata di Verdi (ma reduce anche dalle contestazioni subite a Nizza per le sue note posizioni politiche di destra per le quali è stata difesa pubblicamente dal sindaco Paolo Truzzu).
Ospite d’onore della serata sarà Francesco Demuro, celebre tenore sardo con una brillante carriera che lo vede presente nei principali teatri lirici del mondo. Ma tutto è complicato dallo sciopero. Forse solo il primo dei 5 giorni di sciopero proclamati dai sindacati per protestare contro la direzione del Teatro, colpevole, secondo le sigle sindacali di negare i chiarimenti sulla situazione economico finanziaria del Lirico e il piano di assunzioni per i precari storici.
Sale la tensione in via Sant’Alenixedda. Prima l’inchiesta della Procura sulle assunzioni, poi il terremoto delle dimissioni di Giuseppe Farris, rappresentante della Regione dal consiglio di indirizzo e ora i lavoratori attaccano la direzione. Poi la minaccia (rientrata in seguito) di una clamorosa protesta in occasione della prima della “Carmen”. La pace sindacale, che fino a qualche mese fa aveva caratterizzato la gestione di Truzzu e Colabianchi, sembra terminata.
Già il 28 giugno i lavoratori del Teatro avevano manifestato forte disagio per l’operato della Direzione e profonda preoccupazione per il futuro del loro teatro in quanto, terminata l’emergenza pandemica e i conseguenti “ giustificati” aiuti di Stato, “l’Azienda sembra incapace di cambiare passo, di concorrere con le altre Fondazioni e di proporre iniziative finalizzate ad intercettare nuovo pubblico”, scrivono le Rsu. “Oltre alla tangibile irresolutezza della parte dirigente nel risolvere le innumerevoli pendenze aziendali, destano grande preoccupazione l’assenza del nostro teatro sul territorio regionale e il costo sostenuto per l’assunzione del personale a termine che, nei primi cinque mesi di attività, ha già eroso di oltre il 70% il capitolo di spesa previsto dal bilancio di previsione 2023. In ragione di quanto detto, i lavoratori hanno dato facoltà alla Rsu di proclamare, se ritenuto necessario, fino a 5 giornate di sciopero, in date da definirsi di volta in volta, qualora le trattative inerenti alla tutela del precariato storico, all’assunzione a tempo indeterminato del personale previsto dalla nuova dotazione organica e alla non più prorogabile soluzione delle numerose vertenze in essere lo rendessero necessario”.
L’ultimatum alla direzione arriva il 12 luglio e il giorno dopo “in considerazione dell’incomprensibile e quanto mai preoccupante reticenza della Direzione Aziendale nell’accondiscendere alle reiterate richieste di chiarimenti in merito alla situazione economica/finanziaria della Fondazione avanzate dalla Rsu” e “preso atto del continuo differimento per parte aziendale della presentazione alle rappresentanze sindacali dei dati propedeutici alla pianificazione di un progetto finalizzato alla copertura della pianta organica approvata dai Ministeri competenti il 17.02.2023 e alla tutela del nominato “precariato storico””, i sindacati proclamano una giornata di sciopero per il 19 luglio.
Per revocare lo sciopero i sindacati chiedono che entro domani il Sovrintendente attesti formalmente “l’eccellente stato di salute dell’Azienda sotto il profilo economico / finanziario”.










