Parte dal Tennis Club di Monte Urpinu il piano del Comune di Cagliari per riorganizzare la gestione degli impianti sportivi. È curioso che si parta proprio da lì: l’assessore allo Sport, Giuseppe Macciotta, era infatti presidente dello stesso circolo. Il bando europeo prevede una concessione quinquennale dal valore stimato di quasi 6 milioni di euro, a fronte di un canone base di appena 35.497 euro annui. Una scelta che solleva interrogativi, anche perché il 90% dell’aggiudicazione si basa sull’offerta tecnica, lasciando solo il 10% al valore economico. Il consigliere comunale Giuseppe Farris, su Casteddu Online, esprime le sue considerazioni a riguardo, non risparmiando critiche: “Il bando di gara per la concessione del Tennis Club di Monte Urpinu presenta evidenti elementi di opacità. A prescindere dalla circostanza che l’assessore allo sport sia l’ex presidente del circolo del Tennis Club di Cagliari, ciò che rileva sono i contenuti del bando. Il valore della concessione è stato stimato dagli stessi dirigenti dell’assessorato in quasi 6 milioni di euro per 5 anni, ma per aggiudicarsela è previsto un canone annuo di soli 35.000 euro, poiché a pesare per il 90% sull’aggiudicazione è l’offerta tecnica, ossia le condizioni e soluzioni proposte secondo il Codice degli Appalti, finalizzate a valorizzare il livello qualitativo della concessione. Peraltro, il bando prevede una condizione ormai impossibile da realizzare, ovvero che la gestione possa iniziare già da aprile 2025: hanno quindi pubblicato un bando che era già superato al momento della sua uscita. Ora, non ricordo gare pubbliche in cui il 90% dell’offerta sia riservato all’aspetto tecnico. Il Comune, tanto per avere un termine di paragone sul piano economico, per autorizzare l’occupazione di suolo pubblico con tavolini all’aperto su 45 metri quadrati, richiede 4.000 euro all’anno. Quarantacinque metri quadrati, 4.000 euro l’anno. Per l’intero compendio di Monte Urpinu, invece, ne chiede 35.000. Mi domando dunque: questo bando tutela adeguatamente l’interesse del Comune? Sulla base di quali parametri si offre a soli 35.000 euro l’anno un bene che rappresenta uno dei più belli e straordinari tennis club d’Italia?”. La polemica si inserisce dunque in un contesto delicato: secondo la Commissione Sport, circa l’80% degli impianti cittadini versa in gravi condizioni. Il Comune affiderà i controlli a una società esterna e avvierà le ristrutturazioni. “Chi non paga dovrà lasciare le strutture”, aveva dichiarato il consigliere Marcello Corrias, sottolineando come molte società non versino affitti da anni. L’obbiettivo tuttavia, appare chiaro: strutture sicure, funzionali e una gestione più trasparente.










