In alcuni casi basta lo sguardo e un accenno di domanda: “Ma gli affari…”, e la risposta è netta: “Vanno male”. I ricciai di Su Siccu sono quasi tutti imbufaliti: gli incassi della stagione sono in calo e il motivo, a detta loro, è solo uno: “La cattiva pubblicità”. Cioè chi ha detto che i ricci sono a rischio estinzione e, tra campagne contro il loro consumo e anche iniziative ufficiali prese dagli enti preposti (riduzione dei ricci pescati, per esempio) avrebbero contribuito al “patatrac”. Per intenderci: nei weekend i tavolini sono più vuoti che pieni. Ma bisogna anche vendere dal lunedì al venerdì, ed è proprio nei giorni feriali che si registrano affari in netto calo.
“Tra pubblicità negativa e posti dove è vietato pescare gli affari stanno andando male”, spiega uno degli storici ricciai di Su Siccu, Michele Puddu. “Faccio questo lavoro da vent’anni, chi ha detto che i ricci stanno scomparendo ovunque non ha ragione, in alcune zone i fondali sono pienissimi. Se l’anno prossimo la situazione non cambierà non prenderò più il box a Su Siccu, l’affitto mensile è di 1300 euro. Meglio tornare a pescare e provare a presentare qualche progetto per l’allevamento dei ricci”.










