Michele di Cagliari, storico ricciaio: “I ricci non sono estinti, in fondo al mare ce ne sono tantissimi”

Trentasei anni, box a Su Siccu e molta, molta rabbia per gli affari a picco. Michele Puddu, ricciaio cagliaritano, è sicuro: “Tra cattiva pubblicità e maltempo un’annata da dimenticare. Se la situazione non cambia l’anno prossimo farò altro, devo dar da mangiare alla mia famiglia in qualche modo”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA. Siete d’accordo?

Tavolini deserti – o quasi – dal lunedì al venerdì e piccolo rialzo nel weekend. Ma non basta: la stagione dei ricci, almeno a Su Siccu, si avvia alla chiusura col segno meno. Michele Puddu ha trentasei anni e, ogni mese, ha pagato “1300 euro per il box. Ma tra commenti sfavorevoli alla pesca del riccio e maltempo sta andando abbastanza male. Ci sono troppe restrizioni, il calo degli affari è di almeno il cinquata per cento. C’è stata una campagna negativa ma chi ha messo in giro certi dati non è del mestiere.  Io faccio anche immersioni, essendo pescatore subacqueo professionista, e basta guardare i fondali per accorgersi che in molte zone ci sono ancora abbastanza ricci. Come l’anno scorso ci siamo autoridotti il quantitativo di pescato, duemila ricci a testa”, afferma.

“Per l’anno prossimo la situazione deve cambiare. Bisogna creare delle zone di ripopolamento trasferendo i ricci e aprire altre aree di pesca sinora chiuse. In caso contrario non tornerò a Su Siccu, continuerò invece a pescare e tenterò alcuni progetti legati all’allevamento della specie”.