La notizia non è passata in sordina, al di là di chi sia la colpa del rincaro in arrivo, salvo interventi della Regione, sulla Tari a Cagliari. Ai cittadini, a quanto pare, che l’eventuale litania sia “colpa di Truzzu” o “colpa di Zedda” poco importa se il portafoglio dovrà essere svuotato per la tassa, odiosa, sulla spazzatura, che rischia di aumentare del 15%.. Il nuovo sindaco ha dato la colpa a chi c’era prima di lui, l’opposizione l’ha contestato e il “gioco politico” è finito in quel momento. Ora, dal gioco si passa però alla preoccupazione. In un capoluogo di regione dove, dati certificati da Cittadinanzattiva, una famiglia spende in media 410 euro l’anno per disfarsi dei rifiuti con i mastelli dai tanti colori, ricevere a settembre una richiesta di pagamento più pesante di ben quindici punti percentuali può significare o imprecazioni a non finire o, nel peggiore dei casi, dover fare delle rinunce, anche importanti, per non incappare nelle more con relative multe. Un salasso che in tanti rischiano di non reggere perchè non è che, rifiuti a parte, si viva nell’Eldorado o in un paradiso fiscale: “Cagliari”, ricorda Simone Girau di Adiconsum, “ha già il poco ambito primo gradino del podio nella competizione tra le città più care d’Italia”. Ecco perchè “abbiamo appreso con viva preoccupazione la notizia che i consumatori cagliaritani rischiano di pagare ben il 15% in più di tributo Tari. Considerando che il capoluogo ha già il triste primato di essere la città con il tributo tra i più alti d’Italia, l’ipotesi di un’ulteriore aumento di questa portata non luogo essere accettato dai cittadini cagliaritani che già devono fare i conti con la pressione dell’inflazione e l’aumento dei prezzi al consumo che anche in questo caso ci hanno regalato. Come Adiconsum chiediamo alla nuova Giunta comunale di mettere in campo tutte le misure necessarie per sterilizzare questo rischio ed evitare questo salasso alla cittadinanza”.
Molto duro anche Giuliano Frau dell’Adiconsum: “Ogni volta che c’è un problema per un cambio al vertice accade che il costo dell’intera operazione-rifiuti ricada sui cittadini. È una ignominia, ci sono persone pagate per poter pensare delle soluzioni che non gravino sempre e solo sui cittadini”, attacca Frau. “Devono strizzare le meningi e fare in modo che i loro neuroni partoriscano idee più geniali di un aumento delle tariffe. Sennò avremo nuovi poveri e problemi coi rifiuti buttati qua e là illegalmente. Bisogna applicare l’intelligenza, se serve pure quella artificiale. Chi di dovere trovi una soluzione alternativa all’aumento che, se è spropositato, altro non è che una grande vergogna”.











