A darne notizia è il GrIG che “esprime la sua soddisfazione e il suo apprezzamento per una decisione seppur tardiva e auspica la rapida entrata in vigore di una norma attesa da fin troppo tempo per la salvaguardia di habitat naturali a grave rischio di degrado”.
Buone notizie per chi ama la natura incontaminata del promontorio che osserva la città del sole: calpestato senza rispetto, ha subito seri danni nel corso degli anni, ora però le disposizioni cambiano e per chi vuole passeggiare e osservare il panorama sono stati imposti nuovi vincoli. Spiega bene la situazione il Gruppo d’Intervento Giuridico che combatte per la salvaguardia del territorio: “Già da anni i piani di gestione “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” sulla Sella del Diavolo impongono i divieto di transito ciclistico e sono palesi il degrado e l’erosione crescenti sugli habitat naturali protetti della Sella del Diavolo determinati dalla perdurante percorrenza con mountain bike e dalla realizzazione di percorsi ciclistici abusivi con danneggiamento della vegetazione e del suolo, denunciati numerose volte dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) nella colpevole ignavia delle amministrazioni pubbliche responsabili della gestione delle aree appartenenti alla Rete Natura 2000, in grande parte gestiti dalla Regione autonoma della Sardegna, come nei casi della Sella del Diavolo, tanto da costituire oggetto di “investigazione” da parte della Commissione Europea nell’ambito della procedura EU Pilot 6730/14 attualmente in corso sulla carente applicazione in Italia.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) sta conducendo da anni una sistematica campagna per la salvaguardia e la corretta fruizione pubblica della Sella del Diavolo, il cui progressivo degrado emergeva già chiaramente dall’approfondita perizia “Sistema pedo-vegetazionale e degrado da processi di erosione antropica nell’area della Sella del Diavolo predisposta per il GrIG dal dott. biol. Francesco Aru e dal dott. geol. Daniele Tomasi.
Ora, “il Corpo Forestale ha invece accertato che nel territorio … in località Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia in Comune di Cagliari, caratterizzato da fragili equilibri naturali dell’ecosistema, l’azione intensa dello sport di mountain bike, praticato anche nella modalità downhill e in versanti con pendenza inferiore al 35%, ha arrecato i seguenti danni rilevanti e attuali al suolo e alla vegetazione: l’interruzione della copertura forestale in corrispondenza della rete di sentieramento, associata alla mineralizzazione del suolo eventualmente non eroso; il continuo infittimento del reticolo di sentieri praticati dalle mountain bike, il cui sviluppo nei territori in oggetto ammonta attualmente a m. 36.491; l’erosione del suolo fino alla matrice rocciosa a causa dell’attrito delle ruote delle biciclette sui percorsi, in particolare lungo le linee di massima pendenza; l’innesco di fenomeni di ruscellamento incanalato nei percorsi delle mountain bike, con conseguente ulteriore erosione; il compattamento del suolo eventualmente non eroso, con conseguente danneggiamento delle radici delle piante e compromissione dell’assorbimento dell’acqua e dei nutrienti.”
La Giunta regionale intende, quindi, modificare le vigenti prescrizioni di massima e di polizia forestale inserendo il seguente comma 2 bis all’art. 5: “2-bis. Nel territorio in località Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia in Comune di Cagliari, sottoposto a vincolo idrogeologico e delimitato mediante l’allegato 3, sono vietati i transiti veicolari anche sportivi, compresi i velocipedi, ovvero le biciclette, incluse quelle a pedalata assistita.
Fanno eccezione allo stesso divieto:
i transiti consentiti ai sensi del Codice della Strada lungo la strada a fondo artificiale che conduce al Faro di Sant’Elia; i transiti dei mezzi di servizio e di soccorso; il transito delle biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, lungo la pista della larghezza minima utile di metri due, che conduce dal Faro di Sant’Elia al Fortino di Sant’Ignazio”.










