Ha cercato su internet una polizza assicurativa che fosse conveniente, invece è rimasto fregato. Cristian Ligas, 28enne disoccupato di Cagliari, sperava di poter assicurare la sua Fiat Grande Punto ma, alla fine, ha solo perso soldi. Tanti: “344 euro”. Il giovane ha denunciato il fatto alla polizia lo scorso tredici aprile: “Ho trovato un’offerta che faceva al mio caso, ho contattato via WhatsApp l’inserzionista e gli ho spedito copia dei miei documenti e di quelli della mia auto”. Dopo aver ricevuto il preventivo, Ligas decide di accettare: “Assicurazione semestrale di 343,70 euro, da pagare tramite ricarica Postepay”. Il ventottenne va in una tabaccheria e esegue l’operazione, ma qualcosa va storto: “La ricarica non è andata a buon fine poichè risultava avesse il plafond di ricariche giornaliere oramai raggiunto. L’operatore mi ha inviato un ulteriore numero di carta Postepay, sempre intestata alla stessa persona, e ho ricaricato 344 euro”. Le ore passano, il giovane invia un messaggio WhatsApp al sedicente assicuratore per avvisarlo del pagamento effettuato: “Mi ha inviato, via email, su carta intestata, il contratto di assicurazione”. Ma il documento è risultato farlocco: “Il nove aprile ho effettuato una verifica sul sito dell’Ania, l’auto risultava sprovvista di assicurazione”. Cristian Ligas pensa che sia un errore, ma quando fa vedere il contratto a un altro assicuratore scopre l’amara verità: “Mi ha confermato che la polizza è falsa”.
Impossibile contattare nuovamente il falso assicuratore: “Aveva bloccato i miei contatti”. Il giovane spera che le indagini possano andare a buon fine, nella denuncia ha anche scritto nome, cognome e codice fiscale dell’intestatario della carta Postepay: “Spero di riavere indietro i miei soldi. Sono disoccupato, senza assicurazione all’auto ora cosa faccio?”.










