Cagliari, la nuova vita di Roberto, clochard di via Dante: “Dopo 18 anni vivrò in una stanza tutta mia”

LA BELLA STORIA DI SAN SILVESTRO-Roberto Medas, ex panettiere di Dolianova, da tanti anni vive all’addiaccio in via Dante insieme al suo cane: “Da gennaio avrò finalmente un tetto. Mi hanno offerto di vivere in una struttura, ma gli orari erano troppo stringenti, io voglio essere libero. Quasi tutti i cagliaritani sono stati generosi con me”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA

La strada la conosce molto bene. In via Dante a Cagliari, quasi all’angolo con via Cimarosa, ci ha vissuto per undici lunghi anni. E, prima, ha girato qui e lì per l’Italia. Adesso, però, Roberto Medas sta per iniziare una nuova vita. Il 55enne di Dolianova, ex panettiere, sta per “salutare” per sempre la zona che ha riempito con coperte, buste, cartoni e bidoni. Insieme al suo cane Brent, nove anni di età, da gennaio andrà a vivere in una stanza: “L’ho trovata dopo dieci mesi di ricerche, il Comune ha promesso che mi aiuterà a pagare l’affitto mensile. Non è stato semplice trovarla”, afferma Medas. “Vivo in strada dal 2002 e da undici anni sono qui in via Dante”. Le occasioni per avere un tetto sopra la testa, Medas, le ha avute. Più di una volta gli è stato infatti proposto di vivere in una struttura. Seguendo e rispettando, ovviamente, regole e orari: “Ci sono rimasto una notte e poi sono scappato, non mi andava di vivere così. Io sono libero e voglio restare libero, non rientrare alle ventuno, alzarmi alla sei e non poter guardare la tv o cucinare quando voglio. Se è solo per avere un letto, meglio coricarsi qui”, sostiene sicuro, indicando il marciapiede.

Adesso, però, la vita sta per cambiare davvero: “Non ho progetti, intanto voglio andare dentro la stanza, poi vedrò il da farsi. Mi cercherò un lavoro”, promette l’ex panettiere, “ho varie proposte, la gente mi cerca. Ma non posso iniziare a fare nulla se vivo ancora in strada”. Già, quella strada che, per tantissimo tempo, lui ha trasformato in una casa senza il tetto: “I cagliaritani, fortunatamente, sono stati quasi tutti generosi con me. Il novantanove per cento di loro mi vuole bene, ma c’è anche qualcuno che non mi sopporta. Non faccio nomi”, dice, e sul suo volto si forma un sorriso a metà tra l’ironico e l’arrabbiato. Ma il tempo per la collera, a quanto pare, è finito: Roberto, il clochard di via Dante, presto avrà un letto caldo, quattro pareti solide e un tetto altrettanto robusto nel quale, quando vuole e con i suoi ritmi, trovare riparo.


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