Cagliari, nuove piste ciclabili in viale Trieste? “No, non ce l’ha ordinato il medico”

Le corsie per le bici e l’eliminazione di parte dei “ficus retusa” fanno infuriare il centrosinistra. Pierluigi Mannino (FdI): “È solo un progetto preliminare per poter ottenere i fondi. L’opposizione pensi a quando ha realizzato l’Arena Grandi Eventi o il parcheggio verde, rimasto uno sterrato, in via Darwin”


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Le biciclette che passano ai lati del viale Trieste e l’eliminazione di parte di quei maestosi “ficus retusa” che hanno spaccato, con le loro radici, molti punti dei marciapiedi? L’opposizione, con Francesca Ghirra in testa, non ci sta: “La Giunta Truzzu vuole distruggere gli alberi”. Dalla maggioranza, sinora, l’unica voce che si leva è quella del consigliere di FdI Pierluigi Mannino, che prova a stemperare le polemiche, scoppiate tanto tra i banchi di palazzo Bacaredda quanto tra i commercianti del viale: “Si tratta di un progetto preliminare, utile per poter ottenere i milioni previsti. Siamo ancora alla fase embrionale, le carte definitive potrebbero essere diverse”. Cioè, niente piste ciclabili? “Non è detto che le faremo. Per quanto mi riguarda non le voglio in viale Trieste, non l’ha mica ordinato il medico. La mobilità sostenibile può essere garantita anche in altri modi, magari istituendo delle zone 30”, osserva il consigliere.

Nelle carte, poi, si legge che per gli alberi è prevista una “razionalizzazione”. Mannino è sicuro: “Non vuole obbligatoriamente dire che li taglieremo. Si potrebbero sfrondare, o intervenire sul marciapiede, rialzandolo di dieci o venti centimetri”. Insomma, la polemica c’è tutta e, forse, le carte definitive potrebbero raccontare “altro” della viale Trieste del futuro. “Invito la Ghirra a evitare certi toni, vorrei ricordarle che lei era in maggioranza quando hanno approvato quella colata di cemento sulla quale hanno realizzato l’Arena Grandi Eventi, o il parcheggio verde di via Darwin, ancora oggi uno sterrato abbandonato. Pensino ai loro errori del passato, prima di definirci vandali o nemici del verde pubblico”.


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