Cagliari è una città “sventrata” dai cantieri elettorali. Davvero curioso leggere che Guido Portoghese, presidente della commissione Trasporti, si preoccupa del bike sharing per i dipendenti comunali e del futuro centro intermodale mentre la città sta letteralmente impazzendo per il traffico. Mentre i cagliaritani restano intrappolati 50 minuti tra Pirri e via Cadello: oggi, non fra qualche anno. Ricapitoliamo: la costruzione della nuova rampa in via dei Valenzani sta paralizzando l’asse mediano, che nel frattempo continua ad allagarsi a Genneruxi ad ogni minimo acquazzone. A giugno chiuderanno anche via Roma (dove intanto salta la pavimentazione) e viale Colombo: prima per l’America’s Cup, poi per il rally. Nel frattempo il Poetto è ingabbiato nei lavori di riqualificazione, i chioschetti sono stati spazzati via in attesa del Pul, senza alcuna certezza sulla proroga delle concessioni.
I cantieri tengono in ostaggio il Largo e via Sassari dove i negozi chiudono uno dopo l’altro, il Caffè degli Spiriti è stato sfrattato dal Bastione per i lavori in corso. Cagliari sembra la Berlino di dieci anni fa: ruspe ovunque, perchè ci si è resi conto troppo tardi degli errori del passato, di una città che stava invecchiando. Presto partiranno i lavori nelle piazze, nel frattempo piazza Gramsci è al buio. Giusto mettere mano ai problemi della città, ma perchè fare tutto insieme e farlo nell’ultimo anno di legislatura? Sorge un dubbio: i cagliaritani sono costretti a un anno di calvario nel traffico per poi permettere al sindaco Zedda di presentarsi con i lavori di riqualificazione finiti? Un tempo era il centrosinistra a protestare per le inaugurazioni elettorali, quando il sindaco era Floris. Ma qui qualcosa non sta funzionando nella pianificazione. Come in quella Urbanistica: qualcuno di voi ha per caso capito qual è la visione di crescita della città ipotizzata dall’assessore Paolo Frau? Pensate che nello stesso giorno, la confusione di chi ci governa ha messo in luce due posizioni diverse anche sul futuro di Buoncammino. Il sindaco Zedda ha lanciato l’idea di un polo per gli studenti, mentre l’assessore Frau ha indicato il trasferimento nell’ex carcere del parco tecnologico Polaris, provocando la rivolta di Pula. La domanda è: ma almeno si parlano tra loro prima di fare uscite pubbliche? Tornando a oggi, non è possibile che due centri commerciali restino isolati con 210 posti di lavoro a rischio, come sta avvenendo alla Conad e a Globomoda. Questa Giunta non si preoccupa dei commercianti. Perchè non è stata valutata prima questa situazione? Cagliari è una città che si sta arrendendo ai disagi. Che sta perdendo anche la speranza, scivolando nella rassegnazione.












