Un “papà esemplare”, innamorato “della vita e ancora di più delle nostre due bambine, che lo adoravano”. Giusy Lenzo guarda e riguarda l’ultima foto di Roberto Taccori, a suo agio in mezzo alla natura, a Calamosca, non distante da quel tratto di mare dove ha trovato, ieri, la morte. Domani ci sarà il funerale, alle 15 nella basilica di Sant’Elena, a Quartu. E ci sarà, molto probabilmente, il mondo. Sì, perchè Roberto Taccori era davvero conosciutissimo: un passato recente da magazziniere, un capo scout che ha cresciuto più generazioni di giovani. Un anno fa quell’infarto e la vita che cambia, la necessità di prendere medicinali ogni giorno. Ma nulla, mai, che lui avesse visto come un reale ostacolo per una delle sue grandi passioni: le lunghe passeggiate. Non c’è stata nessuna autopsia, il pm Andrea Massidda ha firmato il nulla osta per il seppellimento e la causa della morte è quella nota a tutti sin dal primo momento: “Trauma da precipitazione”. Ora ci sono due figlie, ancora minorenni, che dovranno crescere e scoprire la vita senza più il papà e una mamma che dovrà essere ancora più forte, ancora più decisa e battagliera, ogni giorno. Giusy Lenzo ha sperato e pregato sino all’ultimo che Roberto fosse vivo, magari svenuto per un colpo di caldo. Quei posti, dal lungomare Poetto a Calamosca, da Marina Piccola alla stessa Sella, Roberto li conosceva benissimo, erano la sua casa all’aperto, un “open space” naturale, nel vero senso della parola.
Giusy Lenzo ha scelto, con uno scritto, non lunghissimo ma carico di significati, di sensazioni, di ricordi e di certezze, di ricordare Roberto su Casteddu Online. Ecco, di seguito, le sue parole: “Roberto era una bellissima persona amava la vita e ancora di più le sue due bambine che lo adoravano. Posso dire che era un papà esemplare. Era un capo scout a cui piaceva fare escursioni e lunghe camminate che appena poteva si concedeva. È andato a farsi una delle sue passeggiate nei luoghi che conosceva e amava e lì purtroppo o per un malore o per una caduta ha perso la vita ma resterà per sempre vivo nel cuore di chi lo amava profondamente perché lui sapeva farsi amare e ha lasciato un segno in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”.