Un primo blocco è già stato quasi realizzato, c’è pure il tetto. Resta però ancora da terminare gran parte della futura struttura che ospiterà i boxisti del mercato di San Benedetto a Cagliari, sinora c’è solo lo scheletro. Gli operai continuano a lavorare e basta superare una recinzione, aperta, per immergersi nel futuro mercato in acciaio che sta collezionando, almeno sinora, più fischi che applausi. La decisione del luogo e della struttura è del Comune, che ha così pensato di risolvere il principale dei problemi: durante i tre anni, forse tre anni e mezzo, di lavori per realizzare il nuovo civico tra via Pacinotti e via Bacaredda, dove mettere tutti i lavoratori? La soluzione non piace a tutti i venditori, lo dicono da mesi e continuano a rimarcarlo a poche settimane dal trasferimento. A occhio sembrano avere ragione quelli che lamentavano dei box decisamente più piccoli rispetto a quelli attuali. Ma le partite principali sono altre: i commercianti chiedono condizionatori per tutti, anche per i clienti, sicurezza sugli scoli delle acque e su tutte le celle frigo. E parcheggi, soprattutto. Una novantina sarebbero stati promessi dall’amministrazione comunale agli stessi boxisti.
Accanto, e sottoterra, ci sono le centinaia di stalli mai aperti. Oltre dei grossi cancelli ferrosi regnano buio e silenzio, misto ancora a troppa polvere. Segno che, forse, almeno sino a oggi nessuno ha messo piede tra i pilotis sotterranei per verificare la situazione. Quei parcheggi sono fondamentali per il lavoro dei boxisti, lo si sa dal primo giorno. Sono in mano a Parkar, costola del Ctm. Indispensabile l’accordo sulla gestione e l’utilizzo proprio col Comune, per provare a fare decollare gli affari anche nella nuova “casa” di verdurai, pescivendoli e macellai.








