La paura c’è, e anche i più ottimisti non possono negarla. Il trasferimento dal mercato civico di San Benedetto di Cagliari alla struttura, provvisoria, di piazza Nazzari, crea più dubbi che felicità. La distanza è di poche centinaia di metri, ma è tutta l’area che è diversa, totalmente. A partire dai parcheggi, sino ad arrivare alla stessa composizione interna del mercato a tempo. E già dentro quello che dovrà essere ristrutturato c’è chi è pronto a gettare la spugna entro fine anno e, soprattutto, passeggiando tra le corsie si notano sempre più box vuoti, abbandonati. In qualcuno c’è ancora il nome o il tipo di prodotto venduto, un chiaro segno che non c’è, all’orizzonte, nessun nuovo verduraio o macellaio pronto a rilevarlo: “Siamo in contrattazione con il Comune per i costi e gli spostamenti. Speriamo di risolvere tutto nel giro di beve tempo. Cerchiamo di fare un passo alla volta, vogliamo ottenere il massimo nel mercato provvisorio per lavorare in condizioni accettabili. Chiediamo le celle frigo per i pesci, poi gli scarichi delle acque e l’aria condizionata dovrà esserci anche per la clientela, metteranno split in ogni box”, spiega Massimo Ruggiu, componente del comitato dei lavoratori del mercato. “In piazza Nazzari abbiamo i parcheggi al Parco della musica e ci hanno promesso che ne apriranno 90 sotterranei per noi. L’operazione è grossa, nel mercato del futuro dovranno esserci i parcheggi esterni. Stiamo osservando le trattative del Comune con dei privati, con chi ha l’area del mobilificio Marino Cao”.
Al piano superiore, Efisio Natalini, verduraio da 50 anni, è pronto a lasciare: “Non va bene il mercato provvisorio, i box saranno più piccoli e non ci saranno parcheggi. Io chiuderò, non andrò in piazza Nazzari perchè non ci sono più clienti. Se fossimo rimasti qui avrei continuato, andando lì ci sono solo due ingressi”, afferma. “Ci hanno detto che, per il trasferimento, dovremo fare qualche giorno di stop. La nuova struttura non mi piace, chi abita qui vicino ha una certa età e non ce la fa più già a venire qui. I lavori, qui, li hanno fatti sempre male”. E come risolvere il problema? “Fare un mercato come Barcellona e con ristorante non serve a niente qui, siamo due gatti. E poi chissà quali saranno i costi dei posteggi. Io ho 65 anni e a dicembre chiudo, una pensioncina ce l’avrò”. E, proprio sui futuri costi dei posteggi, più di un boxista ha il timore di non poter mettere piede nel nuovo mercato, nel 2026. C’è chi è in ritardo con i pagamenti, fatto notissimo in Comune, e da qui ai prossimi trentasei mesi c’è chi ipotizza di cambiare i criteri del bando di assegnazione, ritagliandone uno nuovo con regole e punti sinora mai messi in discussione. Intanto, prima del trasferimento c’è da sperare di fare buoni incassi nell’ultimo periodo prenatalizio passato dentro la storica struttura.









