Le serrande abbassate non mancano da subito dopo piazza San Benedetto sino a piazza Repubblica, nella via Dante dei tanti, troppi sogni imprenditoriali falliti a Cagliari. I cartelli affittasi sono la maggioranza, in percentuale, ma c’è anche chi si tenta la carta del vendesi. E il settore food è tra i più colpiti: vicino alla fermata della metropolitana reggono bar e pizzetterie, a pochi metri di distanza c’è chi ha alzato bandiera bianca. Il bar gestito negli ultimi sei anni da Riccardo Spiga ne è un esempio, negli ultimi ventidue anni in quei metri quadri all’angolo con via Cervi si è sempre fatta ristorazione. Poco più in alto, stesso lato della strada, è stato abortito il progetto di aprire una gelateria in franchising. Il cartello è scomparso da qualche mese, prima c’era una cartoleria, ora un cartello vendesi. E basta fare una telefonata per sapere come, in futuro, potrebbero andare le cose: basta comporre uno dei numeri di cellulare presenti nei cartelli per scoprire che, in un caso, metri quadri polverosi presto saranno “vissuti”, non si sa bene da chi: l’acquirente pagherà 200mila euro sull’unghia e, poi, affitterà lo spazio a un nuovo coraggioso imprenditore. Il prezzo richiesto? Impossibile saperlo. Ko anche un’agenzia immobiliare, mentre quasi all’angolo con via Donizetti, da novembre, ha chiuso una caffetteria pasticceria “bakery”: lì si potevano mangiare dolci artigianali e di qualità e anche accomodarsi nei tavolini esterni. Riaprirà? Chissà.
Ciò che però circola già da tempo nell’aria di chi ha vissuto i tempi d’oro di via Dante è la volontà di un ritorno al passato. Bruno Ghiani è il padrone dei 95 metri quadri abbandonati, da qualche giorno, dal barista Riccardo Spiga: “Affitto di 1500 euro al mese, ho comprato il locale ventidue anni fa per fare un investimento, all’epoca funzionava benissimo. I giovani e le persone in generale facevano le cosiddette ‘passeggiate-vasche’ in via Dante”. E Ghiani si è adattato perfettamente al cambio lira-euro: “Tre milioni, 1500 euro. Ora non sono tempi belli, potrei proporre l’operazione di affitto di 6 anni più 6 e, solo per i primi due, chiedere 1200 euro, in modo da aiutare in questo periodo di crisi e Covid. Ho già diverse trattative”, dice, incrociando le dita, “è chiaro che ormai solo il ritorno al doppio senso ci può salvare. Quando c’era la situazione era migliore, come i nostri affari: da quando l’hanno tolto è iniziato il declino di via Dante”.









