La classe “di ferro e di fili elettrici” di 50 anni fa del Meucci di Cagliari? Tra le più toste e, a distanza di mezzo secolo, ancora tra le più coese. Dai jeans e le magliette con i capelli scarmigliati a basette regolate alla perfezione e tante ore libere, quasi per tutti, dopo decenni di lavoro. Due tra le prime classi dell’istituto professionale di via Bainsizza, la sezione A e B, si sono ritrovate tra aule e laboratori a distanza di mezzo secolo. Si danno sempre del tu, i “meuccini” degli anni Settanta, e gli aneddoti volano, uno dopo l’altro. È Gianfranco Deidda, per tutti Basilio, a snocciolarli. È lui ad aver organizzato la rimpatriata, aiutato dalla dirigente scolastica Daniela Diomedi: “Ogni tanto ci incontriamo, ma non eravamo mai ritornati nella nostra gloriosa scuola. All’epoca i nostri viaggi di istruzione erano non nelle grandi città ma nelle centrali elettriche. Da Portovesme a quella nella zona del Taloro e del lago di Gusana. Quante marachelle abbiamo combinato…”, dice, ridacchiando, Deidda. “Non posso raccontarle, diciamo che c’era sempre qualcuno che, tra una passeggiata e due risate, allungava le mani per prendere qualche ricordino del posto”. Stop, non una parola di più, anche se a 50 anni di distanza la prescrizione è assicurata. “Tra noi c’era chi sapeva a memoria le targhe delle auto di tutti i professori, Pietro Mocci, una memoria di ferro. Poi Andrea Bonfanti, il migliore della classe, quanti compiti ci ha fatto scopiazzare. Erano altri tempi, l’amicizia proseguiva anche fuori dal Meucci e, come si può notare, è durata nel tempo”.
Non tutti hanno poi fatto lavori “tecnici”: “Il ho intrapreso la carriera di ristoratore, un altro mio compagno, Ignazio De Martis, ha fatto il rappresentante di cosmetici. Poi, certo, tanti altri sono finiti all’Enel, assunti come operai”. Non sempre il percorso delle superiori viene fedelmente copiato a livello lavorativo. Ma, scelte personali a parte, i “meuccini” di 50 anni fa non hanno perso per strada il valore più grande: “L’amicizia, un legame importantissimo ancora molto saldo tra tutti noi”.











