Chi ha notato qualche ruspa nelle ultime settimane rimarrà deluso: gli unici interventi nella Città Mercato di Pirri hanno riguardato la posa di alcuni pilastri, ma l’espansione milionaria del centro commerciale rimane, ancora oggi, un miraggio. Centinaia di lavoratori trascorreranno delle festività di incertezza e paura per il loro futuro. Non apre il Conad, non aprono le altre decine di negozi della galleria, al posto degli operai girano i fantasmi di una situazione di crisi che sembra destinata a durare ancora a lungo. Ma cosa sta succedendo? Meglio, cosa non sta succedendo dopo i tanti annunci, mai tradotti in realtà, dell’avvio totale dei lavori che dovrebbero trasformare la Città Mercato nel più grande polo commerciale sardo, con migliaia di metri quadri in più e oltre duemila parcheggi? Una risposta arriva da Michele Orlandi, direttore rete Conad del Tirreno: “Ho fatto incontrare le due parti interessate dai lavori, ci sono ancora dei dubbi su alcuni aspetti. Vorrei dire che la situazione è positiva ma non è così, è ancora molto nebulosa”. La speranza di un’apertura straordinaria del supermercato a dicembre è finita sommersa dalla stessa acqua di quelle infiltrazioni improvvise notante e comunicate anche ai sindacati.
Ma che cosa è che realmente blocca il via ai lavori? “Gli interventi previsti, da sessanta milioni, sono fermi e senza un accordo sugli spazi interni, destinati ai negozi, con i quali si deve disegnare il layout del centro commerciale, i tempi si allungano”, rivela il segretario regionale della UilTucs, Cristiano Ardau. “A gennaio servirà una mobilitazione delle centinaia di lavoratori fermi da troppo tempo, tra meno di un anno finiranno anche gli aiuti degli ammortizzatori sociali”. Insomma, c’è una guerra, anche, per conquistare questo o quello spazio interno. Una vetrina vicino a uno degli ingressi potrebbe essere più attrattiva di una alla fine della galleria, per esempio. Un ragionamento che trova concorde chi è occupato a difendere i diritti di centinaia di lavoratori. “Siamo sempre più preoccupati per il destino di tante persone che attendono risposte concrete sul loro futuro”, dice la segretaria regionale Filcams Cgil, Nella Milazzo. “I lavori al palo, fermi, danneggiano tutti. A gennaio interesseremo nuovamente della situazione la Regione, il suo supporto sarà utile”.











