Ha sconfitto il Covid ad aprile 2020, si è vaccinato lo scorso due luglio ma il suo green pass risulta inattivo “da metà agosto”. Per la società, Marco Milesi, 37enne di Cagliari, è paragonabile “a un no vax. Proprio io, che sono guarito e appena ne ho avuto la possibilità sono andato all’hub vaccinale della Fiera”. Dalla gioia per la vaccinazione all’incubo di non poter usufruire della certificazione verde, prevista dal Governo per i guariti dal virus e per i vaccinati. Milesi appartiene ad entrambe le categorie, eppure ufficialmente non risulta. “I medici dell’hub mi hanno detto che nel mio caso era sufficiente una dose di vaccino, mi hanno anche rilasciato un foglio dove c’è scritto che avrei fatto solo una dose, ma sul green pass ricevuto è segnato che dovrei fare anche il richiamo. Ma inizio a temere che, siccome tra la guarigione e la dose è passato oltre un anno, per l’esattezza quindici mesi, il green pass non sia valido proprio per questo motivo”. Lavora in smart working per un call center, il trentasettenne cagliaritano. Dunque, lavorativamente parlando, zero problemi.
Ma i guai e le limitazioni riguardano tutto il resto della sua vita: “Ho un abbonamento annuale già pagato alla palestra, senza il green pass non posso frequentare. Inoltre, non posso entrare al ristorante e nemmeno in pizzeria con i miei amici per gustarmi una pizza. Sono praticamente in gabbia, anzi, così è come vivere in gabbia. ho già inviato quattro segnalazioni al numero 1500 ma sinora non ho ricevuto nessuna risposta. Per l’Ats e per la sanità sono un fantasma: anzi, sono paragonabile ad un no vax”.










