Ha sentito le urla, disperate, della madre, e si è subito messa all’opera, già fedelissima a quel “giuramento di Ippocrate” che dovrà fare, se tutto va bene, solo tra qualche anno. Una futura dottoressa di 23 anni di Guasila, Virginia Zara, figlia del noto dentista Enrico, conosciutissimo in tutto il Medio Campidano, si è resa protagonista di un salvataggio decisamente importante. Un bambino di nove anni, infatti, era andato in choc anafilattico ed era svenuto subito dopo un bagno tra la Prima fermata del Poetto e Marina Piccola. I soccorsi sono arrivati quando il piccolo, grazie all’intervento della Zara, studentessa al quarto anno nella facoltà di Medicina, fortunatamente aveva già ripreso conoscenza. Il salvataggio è avvenuto ieri, mercoledì 24 luglio, nel primo pomeriggio: “Erano le 15:30, appena mi sono accorta che il piccolo era svenuto mi sono precipitata. Ho chiesto l’età alla madre e, per fortuna, un’altra bagnante aveva una bustina di Bentelan, un potente cortisonico. Ho aperto la bocca del bambino e gliene ho messo una dose sotto la lingua”, racconta la futura dottoressa, ovviamente grazie agli studi già molto esperta in materia. “Per essere pienamente sicura ho anche telefonato a mio padre, mi ha fornito dei preziosi consigli”. Nel frattempo, tutti erano in attesa dell’ambulanza del 118. Sia la 23enne che la mamma del piccolo concordano che sia arrivata “circa mezz’ora dopo le telefonate che avevamo fatto”. Il piccolo aveva bolle su tutto il corpo: “Le classiche vescicole che si possono notare quando il corpo ha una importante reazione allergica a qualcosa”. Una medusa? Qualche elemento magari appiccicato alle corde di salvataggio immerse nel mare? Solo i prossimi esami potranno dirlo: il bimbo è stato curato sul posto e non c’è stato bisogno di portarlo all’ospedale.
“Sono contenta di averlo salvato, aveva il respiro molto affannato. Posso solo dire che, se qualcuno dovesse trovarsi in situazioni simili, improvvisare è dannoso. Chiedete sempre se c’è un medico, anche a voce alta o urlando a seconda di dove vi trovate”, conclude la giovane. Che ha già ricevuto i ringraziamenti pubblici della madre del bambino di 9 anni. “È svenuto una prima volta, poi ha riaperto gli occhi, poi è nuovamente svenuto e alla fine si è ripreso definitivamente”. La donna, una colf di Assemini di 44 anni, non ha parole per ringraziare Virginia Zara: “L’ha soccorso e l’ha salvato, uno dei medici intervenuti mi ha detto che, molto probabilmente, siamo riusciti a intervenire quasi in tempo, per i capelli. Mio figlio, sia stanotte che qualche ora fa, mi ha detto che mentre era svenuto ricorda di avere visto una grande luce bianca, e di non ricordare nient’altro”. Semplici suggestioni della mente o qualcos altro? Poco importa, ciò che conta è che il giovanissimo sia in buone condizioni e, soprattutto, fuori pericolo. Grazie a una giovane che, sicuramente, quando tra pochi anni stringerà tra le mani la laurea in Medicina, “poi per la specializzazione sto pensando alla Pediatria”, si ricorderà sicuramente di quel pomeriggio, afoso e da batticuore, vissuto al Poetto.












