Saranno abbattuti tutti i duecento uccelli che popolano il parco di Monte Urpinu a Cagliari. Dopo i dodici casi di pavoni morti per aviaria, la decisione dell’Asl è di fare “tabula rasa” di tutti i pennuti presenti. Pavoni, quindi, ma anche oche, cigni, papere e galline non hanno scampo: “Non è possibile stabilire quali uccelli siano infetti e quali no, seguiremo le regole comunitarie sull’aviaria e procederemo all’abbattimento totale”, spiega a Casteddu Online il direttore del servizio sanità animale dell’Asl, Mario Lai. Una decisione presa non a cuore leggero ma, per Lai, inevitabile: “Si tratta di circa 150-200 uccelli che girano per il parco, non solo sui prati ma anche nelle zone frequentate da famiglie con bambini e anziani. Il rischio, rispetto al passato, è un po’ più alto”. Il responsabile dell’Asl fa il punto, anche, sulle prossime mosse: “Una nostra equipe, in collaborazione con altri enti, provvederà alla cattura e all’abbattimento, che avverrà tramite scariche elettriche che stordiranno gli uccelli”.
Addio, quindi, agli “inquilini” più famosi del polmone verde cagliaritano, amati e fotografati da tutti: “Quest’anno abbiamo avuto il problema di un flusso migratorio degli uccelli più lungo, che ha portato una diffusione del virus in tutta l’Europa”. Monte Urpinu resterà sbarrato “per almeno venti giorni. Dopo tutti gli abbattimenti dovremo procedere a due fasi di disinfezioni e da una pulizia generale. Solo dopo potrà essere riaperto. Ci dispiace, sono animali ornamentali molto apprezzati: speriamo che, presto, nuovi esemplari, sani, ripopolino il parco”.











