Sono due nutrizioni speciali, al pari “di salvavita”, l’Aminoven e il Siframin. Per un 87enne di Cagliari significa potersi nutrire e idratare e avere, quindi, le forze per continuare a lottare contro varie malattie: “Ma dalla farmacia dell’Asl, sinora, abbiamo avuto solo promesse e nessun aminoacido”. A dirlo è la figlia dell’anziano, la cinquantottenne Alessandra Barrago. La donna, ormai da settimane, sta battagliando per avere i presìdi ospedalieri introvabili nelle farmacie normali. L’odissea inizia più di un mese fa, quando la donna arriva alla Fiera con le ricette del medico: “Mio padre è allettato, malato oncologico e cardiopatico. Dentro la scatola che mi hanno dato alla farmacia Asl c’erano solo aghi, siringhe e deflessori. Dall”Aminoven, purtroppo, neanche l’ombra”. La Barrago torna dal suo medico di famiglia sconcertata e, dopo aver saputo “che quel medicinale non era contemplato nella gara d’appalto fatta dall’Asl”, ne ottiene un altro: “Il Simafrin da 500 millilietri”. Lo ottiene sì, ma solo sulla carta: “Ho avuto la soluzione fisiologica grazie a una ricetta rossa che ho potuto utilizzare in farmacia, ma niente da fare per gli aminoacidi”. Cioè? “Non avevano nemmeno questo medicinale alla Fiera”.
La Barrago, ieri, ha avuto occasione di visitare il magazzino della farmacia interna alla Fiera: “La zona delle consegne era chiusa, sono andata in direzione e ho spiegato la situazione. Mi hanno solo detto, dopo avermi dato un numero interno del Cup, che la mia pratica è stata presa in carico e che, forse, il medicinale arriverà tra una settimana”. Ed è quel forse che non fa dormire sonni sereni alla cinquantottenne: “Mio padre non sta bene, sabato è uscito per l’ennesima volta dall’ospedale ed è a casa. Quelle soluzioni fisiologiche sono il suo unico modo per nutrirsi”.










