Fine dell’emergenza, a tratti clamorosa, che si è vissuta al Brotzu da sabato scorso, quando un blackout ha paralizzato il più grosso ospedale di tutta la Sardegna, portando tutte le ambulanze di metà regione a “invadere” il Santissima Trinità e il Policlinico di Monserrato. L’ultimo controllo è andato bene ma la ripartenza è lenta, non rapida: “Serve una riattivazione graduale, dalla Rianimazione a tutti gli altri reparti. Il pronto soccorso è già operativo ma speriamo di non ricevere la mole di pazienti di qualche giorno fa, il 118 usi una moderazione nel mandarci le ambulanze”, spiegano dai vertici dell’Arnas. La paura di un nuovo “crac” o di qualunque intoppo è ancora dietro l’angolo. Per oltre sei ore, esperti e elettricisti hanno scandagliato tutti i piani e corridoi del Brotzu, per sincerarsi che non ci siano sovraccarichi di energia elettrica o qualunque altro disguido. Una verifica programmata e indispensabile per non tenere ancora spenti macchinari, bloccati i ricoveri e gli interventi e gli accessi al pronto soccorso.
I settanta pazienti, tra codici rossi gialli e verdi, quasi equamente divisi tra Santissima Trinità e Policlinico, sono un picco che dovrebbe sgonfiarsi nelle prossime ore. Il Brotzu tornerà pienamente operativo “nell’arco della giornata di domani”. E, con l’auspicio che non ci siano nuovi guasti, passeranno quindi poco più di 24 ore prima dell’ennesima protesta, con tanto di sciopero per 48 ore, del personale infermieristico. Braccia incrociate giovedì e venerdì, con tanto di sit in davanti all’ingresso di piazzale Ricchi.












