Si sono ormai stabilizzati le decine di africani che, dopo essere scappati dall’immobile della Regione dato alle fiamme in via Riva di Ponente a Cagliari, sono stati prima ospitati in albergo e, dopo avere distrutto le stanze, sono ritornati in strada. O quasi: il parcheggione di viale La Plaia è diventata la loro nuova casa tra tendoni, baracche vere e proprie e macchine scassate utilizzate come rifugio per dormire e, più in generale, vivere. E la loro permanenza lì, tra furti quasi quotidiani e tensioni con i padroni di altre automobili e lavoratori, è diventata ormai un grosso, grossissimo problema. “Bisogni fatti all’aperto, urla e parolacce se gli si fa notare di non invadere gli spazi della mia attività , più i furti d’acqua ed elettricità”. Valentina Porcedda, titolare dell’agenzia di noleggio di auto e pullman per turisti Sol Y Mar, ha già capito una cosa: averci messo la faccia, denunciando tutto pubblicamente poche settimane fa su Casteddu Online, non ha sortito gli effetti sperati, cioè uno sgombero totale dell’area. E, molto presto, dovrà trasferirsi altrove con la sua azienda. Non ci sono alternative, a quanto pare.
“Ho dovuto chiudere con una casettina e un lucchetto i rubinetti dell’acqua, ho piazzato uno sportellino davanti alla presa della corrente elettrica. Non potevo fare altrimenti”, ammette, sconsolata, l’imprenditrice che paga tasse e suolo pubblico per stare lì. “Le forze dell’ordine mi hanno detto che non potranno mandarli via perchè vivono dentro le automobili. Anche pochissimi giorni fa sono stata insultata e presa a parolacce da alcuni africani, solo perchè mi sono permessa di chiedere di stare lontani dai miei spazi e di liberare i passaggi. È addirittura venuta qualche associazione sociali, dicendomi che anche loro devono in qualche modo vivere. Non sono razzista, per quanto mi riguarda potevano essere anche finlandesi o russi. Se si comportano male è un grosso problema. Non sono assolutamente razzista ma ormai ho capito che, presto, dovrò trasferirmi da un’altra parte. Qui non mi sento al sicuro”.











