Il piccolo monitor segna il numero 55, e l’attesa, per molti, è snervante. C’è chi arriva in automobile e chi anche a piedi al centro di informazioni di viale Ciusa, gestito dal Comune insieme alle ditte vincitrici della gara d’appalto per il ritiro dei rifiuti porta a porta. Un bancone per la prima accoglienza, poi quattro sportelli: tempo di attesa stimato, cinque minuti a persona. Ma è una media. Tra richieste di informazioni, fiumi di domande e necessità di ritirare i mastelli, scorrono le ore. E le proteste. C’è chi sbuffa, chi è costretto a andare via e ritornare chissà quando, chi non si capacita del perché i mastelli non siano stati consegnati a domicilio. Un mini caos, in altre parole. Ieri erano stati migliaia, altrettanti lo saranno oggi: dalle otto alle venti è un via vai continuo. Tutti alla ricerca dell’orario “perfetto” per arrivare e risolvere tutto in pochi minuti. Ma non è così.
“Il servizio porta a porta è una cag***, ne sono sicuro. Abito in via Montello, zona Sant’Avendrace. Tra la mia e altre due strade ci sono duecento famiglie, dove li metteremo i contenitori. Nella mia palazzina siamo in dodici, non c’è spazio per i grandi contenitori”, dice, arrabbiato, Franco Loddo, 79 anni, mentre carica sull’automobile dieci mastelli. È arrivato fin in viale Ciusa, da via della Pineta, Giovanni Antioco Pintus, 78 anni, in “rappresentanza” delle nove famiglie del suo palazzo: “Sono passati a darci i mastelli ma in orari nei quali la gente era al lavoro. Non ci hanno potuto nemmeno censire, ci sono oltre cento persone prima di me, non so a che ore andrò via”, commenta con amarezza. Arriva invece da Pirri, zona nella quale il porta a porta è già realtà da qualche giorno, Franco Scanu: “Non do dove terrò l’immondezza, nella mia strada stanno facendo dei lavori e non so dove piazzare i mastelli. Dovrò fare come quelli degli altri paesi, che scaricano i rifiuti in altre città?”, domanda, con un mix tra ironia e tristezza, il 69enne. E c’è pure chi, da anni, non paga un centesimo di Tari al Comune. È il caso di Luigi, 67enne residente nella zona dello stadio Amsicora: “Dal 2001 a oggi mai una cartella, ho scoperto che non ero registrato al Comune nonostante abbia una casa di proprietà. Non me ne sono mai preoccupato, lavoro mattina e sera e ho altro a cui pensare. Se arriveranno i pagamenti arretrati, spero che ci sia la possibilità di pagare a rate”.









