Di Marcello Roberto Marchi
Il Sindaco Zedda ha detto recentemente che, un volta terminati i lavori di riqualificazione, vorrebbe cambiare nome a ” Barracca Manna “, una delle tante periferie di Cagliari. I residenti non sono certo d’accordo, ma tant’è !!! Teniamoci allerta.
Non so se lo stesso pensa, il nostro Sindaco, del “Quartiere Europeo” che, aldilà del nome altisonante è anch’esso una delle tante periferie della Città, forse una delle più degradate.
Avventurarsi sul Bus del Ctm per raggiungere Via Parigi e dintorni è interessante e utile, per conoscere e capire: c’è da rimanere choccati ed è difficile farne una descrizione. Consiglieri di fare una tale esperienza, soprattutto a chi guida e e governa le scelte della crescita e dello sviluppo della Città, oggi soprattutto che Cagliari è Città Metropolitana.
Io l’ho fatta proprio ieri l’altro ed ho scoperto due realtà : una positiva andando a trovare il CED della Polizia Municipale in Via Parigi; una negativa che è, appunto, lo stato di degrado, di solitudine, di tristezza che si taglia a fette.
E’ proprio quest’ultima che merita una riflessione. E chiama in causa l’Amministrazione comunale, non solo quella di oggi, perchè è un ” degrado”originario, che sta a monte, nella progettazione, nello sviluppo e nella crescita territoriale ed urbanistica notevole, anche se ancora molti lotti sono inedificati, veri e propri angoli di ” campagna” abbandonata. Un quartiere nato come un ” ghetto” , anche se ha visto la costruzione di ” ville” di pregio, certamente all’interno delle singole abitazioni, ma povere di attrazione ambientale e paesaggistica all’esterno. Strade strette lo dove è consentita e regolamentata la soste esterna, illuminazione insufficiente e inadeguata, marciapiedi dissestati e addirittura veri e propri ” tratturi”, non pensati tanto meno progettati e costruiti in funzione dei pedoni.
Evidentemente non necessari, nell’ottica delle ” ville ” isolate nel lotto, con tutti i servizi interni, dove arrivare e uscire solo in macchina, non certo a piedi. Tant’è che lo stesso servizio pubblico di mobilità è affidato ad un pulmino di otto posti, anche di vecchia generazione, poco o nulla utilizzato. Mercoledì 27 dicembre, con partenza alle ore 8,52 da Piazza Giovanni ero l’unico passeggero per andare a Via Parigi, l’altro capolinea, e tale sono rimasto, senza possibilità di avere alcuna indicazione che, a domanda, l’autista non era in grado di fornire.
Ecco, inviterei il Sindaco, gli amministratori comunali di tutti i partiti che siedono a Palazzo Bacaredda di fare analoga esperienza. Potrebbero trarne insegnamenti, proposte e progetti per rendere il “Quartiere Europeo” all’altezza del nome che porta.
E qui mi fermo, anche se ci sarebbe tanto ancora da dire. Non è escluso, comunque, che ci torneremo.
BUON ANNO A TUTTI, naturalmente anche a chi abita nel “Quartiere Europeo”












