A Cagliari c’è una nuova mini baraccopoli, abusiva. È quella che hanno tirato su, con tende e altri ripari di fortuna, i migranti che sino a due settimane fa vivevano nell’immobile, dato alle fiamme, in via Riva di Ponente. Nel parcheggione tra via Riva di Ponente e viale La Playa hanno sistemato anche materassi e sedie. E, da alcune foto scattate dall’alto, è possibile notare che qualcuno di loro sia riuscito anche a raggiungere il tetto accanto alla struttura, dichiarata inagibile e sbarrata, di proprietà della Regione da decenni. Un gruppetto di africani, sin dal giorno successivo al rogo doloso, aveva detto a chiare lettere di rifiutare un letto e un tetto nei centri d’accoglienza sardi. A confermare la volontà era stato lo stesso prefetto Giuseppe De Matteis, lo scorso quattordici marzo: “Non basta essere in regola con il permesso di soggiorno per essere accolti nei centri di accoglienza straordinari. Vanno accolte in questi centri chi ha fatto domanda di protezione internazionale. Alle 12 persone che si trovano in questa situazione è stata offerta questa possibilità. Tre hanno aderito, nove no, e ovviamente non si può costringerle”.
E, infatti, senza nessun obbligo di raggiungere questa o quella struttura, hanno creato una mini baraccopoli nel parcheggione incustodito all’ingresso della città.











