“Io non potevo passare, i miei cani non potevano passare, e perfino il passaggio pedonale era bloccato”. Una problematica che spesso diventa cronaca e che racconta le difficoltà che cittadini e avventori riscontrano a causa di chi non ha premura di parcheggiare il proprio mezzo nel modo corretto. Capita così che bus e altri veicoli non riescono a proseguire la marcia se non dopo un concerto di clacson che richiama l’attenzione del poco accorto automobilista di turno. Accade, però, che spesso i veicoli ostruiscono letteralmente gli ingressi delle abitazioni tenendo in ostaggio gli abitanti che non possono entrare o uscire da casa.
Come accaduto a un consigliere comunale di Cagliari che ha voluto raccontare l’accaduto pubblicamente sui social:
“Villanova, come ben sappiamo, è un quartiere congestionato, soffocato da auto e da un senso civico sempre più rarefatto. Ma il peggio emerge negli orari di entrata e uscita delle numerose scuole nella zona San Domenico-Garibaldi, quando alcune persone credono che il mondo debba inchinarsi alla loro personale comodità.
Oggi, ore 15:10. Rientro a casa e trovo una macchina piantata davanti al mio portone. Non davanti nel senso generico: letteralmente davanti.
Mi avvicino al finestrino.
La signora è al telefono.
Mi guarda come se fossi un disturbatore molesto, un intruso nella sua personale zona di comfort.
Io: Scusa, puoi andare avanti di mezzo metro così riesco a entrare in casa?
Lei: Ma se vado più avanti non ci passano le altre macchine.
Io: Quindi, secondo te, io non posso entrare a casa mia perché tu devi lasciare la macchina qua?
Lei: Ma scusa, non puoi aspettare un attimo? Devo solo prendere la bambina a scuola.
Io: Ma sei seria? Stai giocando?
Lei: Certo che lei ha un modo di comunicare pessimo.
E qui la farsa si fa tragedia. Perché nella sua mente, la vera maleducazione non era aver bloccato un ingresso privato e un passaggio pedonale, no. Era il mio tono!
Le ho risposto con l’ultima briciola di pazienza:
Vai mezzo metro avanti, va.
Cinque minuti dopo, l’ho sentita dire alla bambina: “Mi ha sgridato…”
Mi auguro solo che quella bambina un giorno comprenda. Comprenda che la libertà non è fare ciò che si vuole, ma rispettare anche quella degli altri, e che l’educazione non è un optional da tirare fuori solo quando fa comodo.
Una storia allucinante, sì. Ma la vera tristezza è che ormai, storie così, accadono ogni giorno”.











