Pasqua e Pasquetta 2025 si preannunciano particolarmente onerose per i consumatori sardi che hanno scelto di celebrare le festività al ristorante. I rincari nei menù si sono fatti sentire, con prezzi che in molti casi sfiorano i 70-80 euro a persona. Una dinamica che l’Adoc Sardegna definisce sproporzionata e priva di fondamento. “Un incremento della domanda durante le festività è comprensibile e anche auspicabile”, riconosce Giuliano Frau, presidente regionale dell’associazione dei consumatori. Tuttavia, quest’anno i ristoratori sembrano aver davvero esagerato. Per Frau, l’aumento dei prezzi non trova riscontro nei reali costi di approvvigionamento: “Per noi dell’associazione dei consumatori, questi rincari risultano del tutto ingiustificati, seppur talune derrate siano aumentate poiché i costi di produzione sono aumentati”. E se è noto che in prossimità delle feste i prezzi tendano a salire, l’entità dell’incremento solleva perplessità. “In questo caso, l’offerta è soggetta a una domanda abnorme, e ciò provoca un’impennata dei prezzi”, osserva. Secondo l’Adoc, molti ristoratori avrebbero adottato un approccio uniforme ai prezzi: sotto i 40 euro è difficile trovare un’opzione, e spesso nemmeno comprensiva di un menù completo. “Se si aggiunge un antipasto, il conto aumenta sensibilmente”, evidenzia Frau. La tendenza è alimentata dal crescente numero di consumatori che preferiscono mangiare fuori, rinunciando alle tradizionali tavolate in casa. Le possibilità di intervento sul piano legale, però, sono limitate. “Anche se i rincari sono ingiustificati, dal punto di vista giuridico non è possibile intervenire. L’unico strumento a disposizione del consumatore è la scelta: se il prezzo è eccessivo, si può decidere di non andarci. Dopo tutto, non si tratta di beni essenziali”. Alla spesa non sempre corrisponde un’adeguata qualità del servizio. “Abbiamo dei riscontri oggettivi di ristoranti dove la qualità era talmente bassa da far pensare che sarebbe stato meglio dedicarsi ad altro piuttosto che alla ristorazione”, afferma con amarezza. Particolarmente richiesti gli agriturismi, soprattutto per il lunedì di Pasquetta, attrattivi per chi cerca un contatto con la natura e un ambiente rilassante. Ma anche in questi casi è opportuno fare attenzione. “Il nostro consiglio è di richiedere sempre un preventivo e definire il prezzo in anticipo. Se al momento del conto l’importo dovesse risultare diverso da quanto pattuito, allora sì, esistono strumenti giuridici a tutela del consumatore. Gli aumenti arbitrari vanno contrastati”. Nonostante i rincari, i dati sull’affluenza nei locali sembrano essere confortanti, segno che la voglia di uscire e socializzare prevale, almeno per ora, sul peso del conto. Ma per molti, la sensazione è che si stia oltrepassando il limite.










