Indossano la divisa gialloblù da più di dieci anni e conoscono le corsie dei discount come le loro tasche. Che, però, sono tutt’altro che piene. I dipendenti dell’Eurospin in Sardegna sono mille, una parte ha deciso di incrociare le braccia dopo le richieste, bollate come irricevibili e assurde, fatte dall’azienda negli ultimi mesi: bagni e piazzali da pulire, sostituzioni in punti vendita che distano anche cento chilometri da casa e stipendi mai aumentati nonostante l’incremento netto delle vendite negli ultimi anni. I dipendenti del discount lo dicono chiaramente: “Non sarà l’unico sciopero che faremo, torneremo a protestare sino a quando non ci saranno riconosciuti i nostri diritti”. Mauro Cristo, 31 anni, lavora dall’età di ventuno nell’Eurospin di Tortolì: “Mi hanno chiesto di pulire i bagni e i piazzali, mi sono rifiutato ma altri colleghi no perché hanno paura e timore di vedersi cambiati gli orari. Le nostre mansioni sono chiare”, dice. E la pulizia non rientra tra quelle previste in un contratto collettivo “che è al minimo. Prendiamo in media 1300 euro al mese per fare otto o nove ore al giorno. È uno stipendio insufficiente. Ogni volta che abbiamo chiesto delucidazioni in merito all’azienda non ci è stata fornita nessuna risposta”.
Lavora e vive a Decimomannu, invece, Michele Pessiu, 35 anni: “Nel settore della macelleria non hanno fatto salire di livello i miei colleghi, significa che non possono contare su duecento euro in più al mese, oltre agli arretrati di cinque anni che gli spetterebbero”, spiega. “Ci hanno chiesto di fare la pulizie anche nel periodo del Covid, abbiamo cercato un dialogo con l’azienda anche con l’intervento del sindacato. Ci alziamo ogni giorno e ci sudiamo i soldi con il nostro lavoro, faccio turni di otto ore e sono riuscito, mettendoci la faccia, ad avere gli stacchi di undici ore. Altri hanno avuto paura a chiederli, e c’è chi è stato mandato a fare sostituzioni in punti vendita che distano anche cento chilometri da casa, nonostante potesse contare o su agevolazioni o sulla Legge 104”.









