Chi muore al Brotzu, prima di essere pulito e vestito di tutto punto, deve trascorrere almeno 15 ore su una barella, coperto da un solo telo bianco, nell’area delle camere mortuarie. La decisione dei vertici del più grosso ospedale sardo fa discutere, e molto, a partire dalla sua entrata in vigore: a detta di tantissimi agenti funebri la musica sarebbe cambiata circa tre mesi fa, ma dallo stesso ospedale c’è chi sostiene che è sempre stato così. Forse, però, nessuno avrebbe mai applicato una disposizione interna. Sia quel che sia, la polemica è servita. Da un lato ci sono le famiglie del defunto, dall’altro il Brotzu e in mezzo, in modalità sandwich, gli stessi agenti funebri. Questi ultimi non possono fare altro che rispettare le regole di questo o quell’ospedale, ma con molta fatica a contorno: “Per noi è un problema perchè le famiglie non vedono subito il loro caro ripulito e vestito bene e pensano che sia a causa di una nostra negligenza”, spiega Elisabetta Cabras, titolare di un’agenzia funebre a Quartu e alla guida del Feniof, la federazione nazionale imprese onoranze funebri, una delle tante costole della più nota Confcommercio. “Noi, poi, siamo pronti a lavorare a qualsiasi ora, anche nel cuore della notte”, precisa la Cabras. Fare la barba, ripulire da tracce di sporco o di sangue la salma e vestirla si può fare tanto a mezzogiorno quanto alle cinque del mattino, per intenderci.
“Il danno vero è dei familiari del defunto o della defunta. Per loro è uno strazio. Quando muore un caro”, osserva, forte di una lunga esperienza nel settore, la Cabras, “i propri familiari vogliono vederlo il prima possibile, ovviamente già vestito e pronto per la tumulazione. Invece, si arriva nelle camere mortuarie del Brotzu e si notano le sagome dei defunti, adagiati sopra delle barelle e coperte solo da un telo bianco. Non capiamo come mai una regola simile valga solo al Brotzu, in tutti gli altri ospedali sardi simili lungaggini non esistono”. E dai vertici del più grosso ospedale sardo confermano appieno la decisione ma annunciano modifiche: “Da poco più di due mesi il nuovo medico legale è Roberto Demonits, non opera più al Policlinico di Monserrato. Ha già spedito una lettera con richieste e proposte ben chiare ai vertici dell’azienda sanitaria, in modo da accontentare sia le famiglie sia gli agenti funebri”. E, forse visto con gli occhi del buon costume, anche per dare piena dignità ai defunti.











