Doppio sos al Brotzu, nel più grande ospedale della Sardegna ci sono ancora tanti pazienti positivi ricoverati e, se il Governo non dovesse prorogare lo stato d’emergenza, chi è stato assunto con contratti mensili si ritroverà a casa. A dirlo è l’Usb Sanità con il suo rappresentante Gianfranco Angioni: “Siamo fortemente preoccupati, se non verrà prorogata a livello nazionale l’emergenza sanitaria in scadenza il 31 marzo 2022, decine di infermieri, Oss e operatori tecnici, assunti per l’emergenza il primo aprile torneranno ad essere disoccupati. Come Usb sanità siamo pronti a batterci in tutte le sedi per difendere il diritto al lavoro e alle cure. Abbiamo sempre sostenuto in tutte le sedi istituzionali la necessità di assunzioni stabili e la proroga di tutti i contratti al 31 dicembre 2022, questo anche per poter permettere agli operatori di potersi vedere riconosciuto il diritto alla stabilizzazione” dice Angioni. Insomma, tra un mese e mezzo potrebbe scoppiare, nel mondo della sanità sarda, una nuova guerra.
“Riteniamo inaccettabile e vergognoso che in una fase così drammatica acuita anche dall’annosa carenza di tutte le figure professionali nelle dotazioni organiche, i sacrifici degli operatori siano stati ricambiati con l’avallo delle istituzioni con proroghe mensili legate esclusivamente all’emergenza pandemica. Gli infermieri, gli Oss e gli operatori tecnici sono stanchi e amareggiati, sono costanti le segnalazioni che pervengono alla nostra organizzazione sindacale, riteniamo che questa situazione deve trovare da parte delle istituzioni la massima attenzione. Per quanto attiene i reparti convertiti in Covid, unitamente al nostro rappresentante della sicurezza abbiamo richiesto all’amministrazione le planimetrie di tutti i locali e la documentazione di conformità strutturale e organizzativa sia del reparto di medicina generale che di tutti gli altri reparti. Abbiamo reputato indispensabile”, sottolinea il sindacalista, “avvisare l’amministrazione che a tutela degli operatori e dei pazienti, se fosse disatteso quanto da noi ampiamente sollecitato, siamo pronti anche a presentare esposti verso tutte le autorità competenti. Su questa problematica inoltre abbiamo espresso in più circostanze le nostre rimostranze, riteniamo inammissibile che gli operatori siano stati catapultati dall’ oggi al domani in pericolose e angosciose dinamiche operative. Nell’ultimo incontro con il direttore generale, oltre a rimarcare la necessità di un piano straordinario di assunzioni di operatori sanitari abbiamo richiesto il potenziamento degli operatori del servizio delle manutenzioni. Non è mancata inoltre ancora una volta da parte nostra la richiesta della stabilizzazione del personale amministrativo con il contestuale potenziamento degli organici del servizio del personale , servizio deputato alla gestione di oltre duemila dipendenti che oggi si vede sorretto con enorme sacrificio da una manciata di operatori, che devono occuparsi della gestione delle risorse umane a 360 gradi in tutti gli aspetti connessi ai molteplici aspetti contrattuali; assunzioni, cessazioni, congedi, ferie , aspettative, mobilità, malattie, preparazione delle buste paga. A tutela dei lavoratori”, conclude Angioni, “come abbiamo sempre fatto oltre a mettere in campo tutte le iniziative necessarie ci batteremo in tutti i luoghi affinché agli operatori venga restituita la dignità di poter avere sicurezza negli ambiti lavorativi e i contratti a tempo indeterminato. Continueremo inoltre a lottare per l’ internalizzazione dei servizi dati in appalto ma soprattutto per restituire agli utenti il diritto a cure tempestive anche con l’abbattimento delle liste d’attesa. La sanità per noi deve essere pubblica, gratuita e universale. L’ospedale è ancora in piena emergenza, con decine di pazienti positivi ricoverati”.











