Guardie mediche a rischio a Cagliari. Tra le novità contenute nell’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione con i medici di medicina generale, che il Governo ha di recente approvato, è previsto che l’assistenza sanitaria del medico ai cittadini sarà garantita dalle ore 8 alle 20 , mentre nelle ore notturne ad assistere chi ha bisogno sarà il servizio del 118. A garantire la continuità delle cure saranno le Aft, Aggregazioni territoriali funzionali, non un luogo fisico dove si erogano servizi di cura, ma un nuovo modello organizzativo che consentirà comunque ai cittadini di trovare il medico per tutto l’arco della giornata.
I medici che opetrano nelle guardie mediche non ci stanno: “Crediamo che tale sistema non sia attuabile nella nostra Regione, per via delle sue caratteristiche demografiche e orografiche. Con l’introduzione di questo nuovo sistema organizzativo verranno soppressi i punti di Guardia Medica notturna, che attualmente gestiscono i codici bianchi nel territorio nei giorni prefestivi e festivi dalle ore 20 alle 8, ed inevitabilmente vi sarà un sovraffollamento dei pronto soccorso, attualmente sofferenti per carenza di personale e per le note criticità organizzative e gestionali”. La regione Sardegna, nell’applicazione di questo atto di indirizzo, avrà la facoltà di consultare i sindacati di categoria e mantenere il servizio di Guardia medica notturna, stante le caratteristiche geografiche del nostro territorio, ove vi sono paesi distanti anche un’ora dal Pronto Soccorso più vicino. “A riguardo segnaliamo, con rammarico, come a decidere del futuro di intere generazioni di giovani medici saranno, come troppo spesso accade, professionisti prossimi alla pensione. Al di là dei timori, tutt’altro che trascurabili, in merito al problema occupazionale per le giovani generazioni, crediamo che un’assistenza H 24 demandata alla Medicina Generale rappresenti un valore da preservare per il nostro Servizio Sanitario Regionale, mediante una valorizzazione del servizio di Gurdia Medica e una sua reale integrazione all’assistenza primaria. Per tali motivazioni chiediamo, con determinazione, all’Assessore Arru, di essere coinvolti in questo importante processo decisionale che riguarda, non solo il nostro futuro occupazionale, ma la tutela della salute dei nostri conterranei”.










