Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Altro che tregua al Brotzu. Il segretario della Uil Fpl Attilio Carta denuncia gravissime carenze all’interno dell’ospedale: “Stante la grave situazione organizzativa- spiega che, particolarmente nelle corsie, serpeggia all’interno del più grande ospedale Sardo, si resta basiti dinanzi alla totale assenza di risposte concrete da parte dei competenti organismi regionali.
Lasciano un po’ tutti di stucco le ridondanti rassicurazioni, spesso provenienti da autorevoli ambienti dalla regione, che “tutto va bene” e che è intenzione farlo diventare nel prossimo futuro un fantascientifico polo sanitario”. Apparirebbe infatti particolarmente complicato chiedere sia agli operatori sanitari di stringere ancora i denti, che agli ammalati di pazientare un po’, nell’eventualità che tutto questo possa concretamente realizzarsi.
Non rendersi conto della drammatica situazione organizzativa causata principalmente dall’annosa carenza ed inadeguatezza della dotazione organica mai aggiornata ai parametri di accreditamento, a suo tempo sanciti dalla stessa regione, è indice di poca conoscenza e di incongrua valutazione della realtà lavorativa del più grande polo di urgenza ed emergenza della Sardegna.
Forse la Regione non sa, o non vuol sapere, dati, numeri, disagio e stress, con conseguenti assenze, da sempre denunciati dal sindacato con forza, ma invano, che gravano pesantemente sui Lavoratori e col concreto rischio di pregiudicare un’adeguata assistenza agli ammalati di tutta la Sardegna: uno scenario da Caporetto.
Il tutto aggravato dall’obbligo di una puntuale attuazione della sacrosanta circolare europea sui turni di lavoro e, non bastasse, dalla recentissima, quantomeno inopportuna, circolare interna con cui il commissario straordinario comunicava che dal primo aprile 2016 l’azienda, unilateralmente, non avrebbe più corrisposto l‘incremento economico dovuto,e sinora percepito, per il disagio aggiuntivo ai turnisti che lavorano le festività infrasettimanali.
Tutto ciò in dispregio a norme, CC.CC.NN.L vigenti e agli unanimi pareri legali ma, addirittura, in controtendenza all’interpretazione dello stesso ministro Brunetta: “ nemico” giurato dei dipendenti pubblici.
Anziché queste “inopportune” prove muscolari perché non ci si preoccupa di portare a termine l’incompiuta valutazione di rischio iniziata nel 2011, su pressioni della UIL-fpl, ed interrotta con la relazione preliminare, redatta il 15 ottobre 2012 dalla, “dedicata”, psicologa del lavoro: inizialmente introvabile perché forse rinchiusa in un anonimo cassetto di qualche ufficio?
Relazione che, sia pur preliminare, attuata su un campione del 20% dei dipendenti, ha evidenziato nel primo quartile, oltre il 22%, con alcune punte più elevate, degli eventi sentinella, tipici da stress correlato, meritevoli della successiva valutazione approfondita, su tutta la popolazione lavorativa, per giungere così ad una rapida conclusione dello studio, passando per le obbligate fasi di pianificazione degli interventi successivi ed infine dell’intervento fattivo del Medico Competente aziendale.
Tutto questo, quantunque imposto dalla legge e preteso dai giudici in fase dibattimentale, non è stato ancora fatto!
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e ampiamente certificate dalle centinaia di contenziosi, circa trecento, principalmente per “demansionamento” degli Infermieri, determinato dalla insopportabile carenza di personale di assistenza, soprattutto OSS.
Oltre alle enormi spese legali in crescita esponenziale, per onorari degli avvocati e le ingenti somme da liquidare ai querelanti, calcolate dal giudice nella cifra che l’amministrazione avrebbe speso per il numero di OSS mancanti per oltre dieci anni, si aggiunge l’immenso danno biologico con imminenti ricadute economiche future!
La nascente azienda Brotzu con quali risorse potrà affrontare tali incombenze se già parte addirittura con un passivo iniziale di circa 60 milioni del bilancio preventivo 2016 ?
Come è possibile non vedere e sottovalutare tutto ciò?
Non sarebbe più logico, semplice e rasserenante per tutti, pazienti compresi, assumere le unità mancanti e congrue per un’assistenza degna di una realtà di eccellenza come il Brotzu: sempre pronta ad accogliere i casi sanitari più difficili di tutta la Sardegna? Chi pagherà tutto questo?”.
Come può e dove trova la Regione i soldi per appianare il debito, degli oltre cinquecento milioni di euro accumulato negli anni, se restano in essere fonti di spesa di tale portata?
E’ mai possibile continuare con questa cronica miopia politica e gestionale?
Al netto di tutto ciò esposto e sgombrando il campo da ogni eventuale strumentalizzazione la Regione e tutta la classe politica sarda, nessuno escluso, al fine di garantire turni di lavoro come prescritto dalle norme europee e recuperare un minimo di serenità tra gli operatori sanitari, con somma urgenza:
- revochi la circolare sul blocco del turnover del personale;
- decreti la deroga per l’assunzione di non meno 50 infermieri e 50 OSS;
- si attivi inoltre per dare tempestiva risposta alla circolare ministeriale relativa alle assunzioni straordinarie per emergenza orario di lavoro UE.
L’amministrazione del Brotzu, invece, contestualmente provveda per:
- l’immediata archiviazione della circolare per le festività infrasettimanali;
- la celere individuazione dei fondi per il pagamento delle fasce economiche;
- riorganizzare e pianificare, in modo condiviso,i piani assistenziali;
- una maggiore attenzione ai bisogni e alle esigenze familiari degli operatori.