Le serate musicali del Lemon Bar sono destinate ad essere un ricordo, ormai, per migliaia di cagliaritani. Il locale gestito nel parcheggio Cuore da Giovanna Cara, 67 anni, è stato chiuso dalla polizia Locale. Il motivo, che ha anche portato a una mega multa da cinquemila euro? “Non c’è l’autorizzazione per vendere cibi e bevande”. Dopo 23 anni è arrivato il ‘de profundis’ anche per la Cara, dopo le chiusure a vari camion bar e caddozzoni delle ultime settimane. “Ma ho fatto tantissime richieste per ottenere l’ok alla somministrazione. Il Comune me l’ha negata perché dicono che quello non è un posto dove poter vendere. I vigili hanno visto il grosso fascicolo, pieno di documenti, e sono rimasti meravigliati. Pensavo che venissero per multarmi, come l’altra volta, per i tavolini fuori. Non mi sarei mai aspettata che chiudessero tutto il bar”, sospira, sconcertata, la donna. “Mi sono già rivolta all’avvocato, vediamo cosa succederà. Spero nel buon Dio, in quel posto ci ho messo tutta la mia vita”.
Gestione totalmente familiare: “Io e mio figlio, quando c’erano molti clienti lavorava anche mio nipote. Il mio chiosco è servito ai tempi della Formula tremila, poi ora che c’è il mercatino”. E la Cara lo dice in modo abbastanza chiaro: “Ora qui arriverà il nuovo palazzetto, mi hanno infatti già detto che poter riaprire il bar è pari ad un miracolo. Dove finiranno gli espositori? In piazzale Trento? Queste cose vanno allontanate dal centro città, lì vanno fatte cose più carine. Meglio che restino qui al parcheggio Cuore”. Una considerazione comunque “interessata”, perché più movimento c’è più è possibile lavorare con il bar. Ma il Lemon difficilmente riaprirà i battenti: “Qui ci ho messo la mia vita e tante cose. Prima del 1999, quando ho avuto la concessione dalla Regione, po’i confermata dal Comune, ho fatto la bidella negli asili e durante il Covid la Oss, con tanto di regolare qualifica. Al Lemon bar ci sono anche tre bagni, il Comune che ha deciso di chiudermi è lo stesso che mi ha dato l’ok per allaccio idrico e fogne. E ho sempre pagato il suolo pubblico, a parte qualche piccolo rallentamento nei versamenti durante i periodi di lockdown”.












