La data c’è già: “Primo dicembre, 44 casette natalizie tra piazza Yenne e il Corso Vittorio aperte sino al 7/8 gennaio 2022”. E gli espositori non mancano, a Cagliari: “Abbiamo ricevuto più richieste del previsto, segno buono per la ripresa”, spiega Antonello Ghiani, ristoratore e presidente del consorzio dei commercianti della zona. Ma c’è la patata bollente dei controlli anti Covid. Il Comune ha precisato: “I protocolli sanitari vanno rispettati, per ora non serve il green pass”, ma molto dipenderà dall’andamento della epidemia e dalle decisioni che prenderanno altre città italiane. Certo, l’ipotesi di dover mostrare la certificazione verde ha fatto già storcere il naso a molte persone: “Ma è la legge. Tutti gli espositori ce l’avranno, quattro non ce l’avevano e non potranno lavorare, ci dobbiamo adeguare alla normativa”, afferma, sicuro Ghiani. E, in caso di certificazione verde obbligatoria anche per i visitatori e i possibili clienti, “siamo pronti. Allestiremo una casetta con dentro un nostro incaricato che controllerà il green pass e darà un braccialetto colorato a tutte le persone che si avvicineranno alle casette. O, in alternativa, stiamo prendendo in considerazione l’ipotesi di farlo controllare agli stessi espositori”. Insomma, in caso di stretta ulteriore, il piano c’è già. Anzi, più di uno.
“I rischi ci sono per tutti”, afferma Ghiani, e sul green pass “ce ne siamo fatti una ragione, vediamo cosa succederà. Nel caso siamo pronti a chiederlo, vogliamo andare avanti, c’è un buon segnale di ripresa e, quindi, in caso di obbligatorietà, siamo attrezzati”.









