Dieci fa a Cagliari, se esultavi per le nuove piste ciclabili eri di sinistra. Se le contestavi, eri di quel centrodestra nostalgico dei tempi di Delogu. Massimo Zedda, giovane sindaco appena eletto, passa alla storia come il primo creatore di passaggi ciclopedonali a Cagliari, oltre che come il re delle rotatorie, coadiuvato da un coraggioso e competente assessore, Mauro Coni, che realizzò anche tutte le pedonalizzazioni. Oggi l’ex assessore di centrodestra Ettore Businco la butta piano: “Cagliari, Truzzu elimina più di cento parcheggi nel centrocittà per realizzare nuove piste ciclabili”. Su Fb stavolta non ha bisogno neanche di criticare: basta il titolo. I boxisti del mercato di San Benedetto sono in rivolta: ma come, in campagna elettorale il centrodestra non aveva promesso di dire basta alle piste ciclabili che soffocano i negozi, e soprattutto di realizzare nuovi parcheggi a Cagliari? Ci sarà invece una maxi pista ciclabile che da San Benedetto porterà i ciclisti sino al parco di Terramaini, per gli amanti delle due ruote e del traffico eco sostenibile.
Quello che praticamente costringerà i cagliaritani a lasciare l’auto a casa. Perchè coi cantieri aperti e il clamoroso stop al cantiere di via Roma per gli scontati ritrovamenti archeologici, parcheggiare in centro è ormai più difficile che trovare libera la linea telefonica del Pentagono. Il vero problema sembra però la mancanza di una visione. Mentre Zedda andò avanti con progetti chiari e l’assessore Coni spiegava ai cittadini che in tutte le grandi capitali europee e non solo il Corso pedonale avrebbe portato movida e tanti locali, con Truzzu la direzione delle scelte sul traffico va a strappi, e soprattutto i parcheggi pubblici come quelli di via Nazzari e via Caprera restano chiusi. Dove sono finiti tutti i politici del centrodestra cittadino che guadagnavo voti dicendo “basta piste ciclabili”? In silenzio davanti alle loro stesse contraddizioni. Ormai chi usa un’auto a Cagliari è un temerario, e in gioco c’è la fine della storica abitudine dei casteddai di arrivare con le gomme di fronte al tabacchino preferito. Ma allora aveva ragione Zedda, e Paolo Truzzu è diventato un fan della sua politica sulle piste ciclabili? Ma quindi i politici sono tutti uguali?, si chiedono i tifosi del partito maggiore, quello degli astenuti alle urne. San Benedetto già non ha posteggi, con cento in meno e negozi che chiudono uno dopo l’altro, con pochissimi locali notturni, è un quartiere destinato a diventare un dormitorio. Un tempo era il cuore della città, ora vedere via Dante in queste condizioni fa piangere il cuore.
Il vero problema è ancora la mancanza di alternative. La metropolitana è ferma da mesi per i lavori in corso, tra stop e ripartenze delle ruspe. La bella idea di dare gli autobus scontati al 90 per cento ha fatto uno scontro frontale non sull’asfalto, ma contro la realtà: il progetto è clamorosamente impantanato, su migliaia di richieste ben poche sono state già accolte e mancano i soldi per accontentare chi vorrebbe scegliere il bus, come vorrebbe il Comune. E allora? Facciamoci l’ennesimo segno della croce, mentre anche viale Trieste è chiusa e piazza del Carmine regalata ai tossicodipendenti e agli stranieri violenti è una vergogna nazionale.










