Sembra strano, ma il Brotzu è un ospedale che ha bisogno di “normalità”. Dopo il ciclone Garau, tra inchieste giudiziarie concorsi bloccati e nomine che scottavano, ci sono ferite aperte ancora da rimarginare. Ora c’è un nuovo commissario, Gabriella Pintus, ed è a lei che si rivolgono i sindacati interni: per fare quadrare il puzzle di organici e contenziosi, ci vorrà competenza e pazienza. Poi ci sono i problemi per i pazienti: le file all’ufficio ticket, ad esempio. Oggi i sindacati prendono nuovamente posizione, con una nota firmata da Attilio Carta, segretario della Uil: “Dopo un travagliato iter, a un mese dalle altre dieci, pure l’azienda Brotzu ha il suo commissario straordinario. La terna dirigenziale è ora al completo. In tanti confidano sul curriculum della neoincaricata commissario Gabriella Pintus coadiuvata dai direttori amministrativo e sanitario Laura Barata e Nazareno Pacifico: con la loro nota sobria competenza. Questo, da solo, potrebbe non bastare per affrontare il non facile compito affidatoli: procedere all’accorpamento del Microcitemico e l’Oncologico contestualmente, però, alla gestione dell’azienda Brotzu. Aldilà degli accorpamenti, insiti nella LR 23/2014, un’eccellenza sanitaria di riferimento nazionale come il Brotzu necessita di una forte ripresa complessiva per scongiurare che la recente confusione gestionale possa alla fine abbattersi rovinosamente sull’assistenza. Ciò sinora evitato unicamente grazie all’indiscussa caparbia professionalità dei numerosi professionisti presenti in Ospedale. Numerosi persistono tuttora i costosi contenziosi conseguenti alla confusione organizzativa che ha sinora interessato tutti i settori, ma con maggiore intensità quello dell’assistenza. Risultano ancora irrisolti gli annosi problemi che pesano sulle medicine 1° e 2° aggravati dalla palese arrogante autorità con cui, senza l’opportuna autorevolezza, si alimentano, anziché evitare, nuovi focolai di tensione come recentemente accaduto in Emodinamica”.
Ed è qui che parte la semplice richiesta: “Il Brotzu necessita di una salutare ventata di normalità, la tensione lavorativa ha superato il livello di guardia. Dove è finito il ben retribuito studio dello stress correlato effettuato in questi anni? I Lavoratori hanno il diritto di conoscere e l’amministrazione il dovere di renderne noti i risultati. Tutti gli argomenti che hanno determinato lo sciopero, messo in essere unitariamente da CGIL, CISL, UIL e RSU aziendali, e tenuto ancora in piedi la stato di agitazione, non sono stati sinora affrontati con la dovuta attenzione che ci si attendeva e i Lavoratori meritavano. L’infelice dislocazione e l’insufficiente orario di apertura dei servizi Ticket e CUP aziendale arrecano forti disagi ai numerosi pazienti che, fiduciosi, si rivolgono quotidianamente al nostro Ospedale. E’ pertanto palese che oltre l’indispensabile competenza gestionale il commissario straordinario con i direttori sanitario e amministrativo dovrebbero mettere in campo tutta la capacità e carica umana necessarie per far fronte a una sfida di tale portata”.











