Le prime risorse della vertenza entrate sono già nelle casse della Regione Sardegna: 570 milioni di euro trasferiti dallo Stato che aprono una nuova fase nella programmazione finanziaria dell’Isola per il triennio 2026-2028.
Il Consiglio regionale ha sbloccato l’utilizzo dei fondi approvando all’unanimità una legge di carattere tecnico, la proposta n.169, arrivata in Aula con procedura d’urgenza e sottoscritta da tutti i capigruppo. Un passaggio necessario per attribuire una destinazione vincolata alle somme già incassate nel 2025, in attuazione dell’accordo Stato-Regione siglato il 5 dicembre scorso e in linea con le regole della contabilità pubblica.
L’intesa complessiva riconosce alla Sardegna 1,02 miliardi di euro come compensazione per le agevolazioni statali degli anni precedenti. I 570 milioni versati rappresentano la prima tranche e, come spiegato in Aula dall’assessore al Bilancio e vicepresidente della Giunta Giuseppe Meloni, saranno impiegati secondo un calendario già definito: 142 milioni nel 2026, 314 milioni nel 2027 e 114 milioni nel 2028. Le risorse saranno destinate principalmente a interventi sociali e a trasferimenti in favore degli enti locali.
La legge approvata vincola formalmente i fondi a misure considerate prioritarie, tra cui il bonus bebè e il Fondo per la non autosufficienza, assicurando la continuità degli interventi a sostegno delle famiglie e delle persone più fragili. Il provvedimento disciplina inoltre il riparto del Fondo, confermando l’impianto già definito dalla Giunta e lasciando spazio a eventuali aggiornamenti annuali in base alle esigenze del sistema sociosanitario.
Il consiglio ha anche approvato un mese di esercizio provvisorio di bilancio: sfumata la promessa di approvare la finanziaria entro dicembre, ovvero entro i termini previsti.












